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Resoconto plenaria del 07 febbraio 2014. Il Confronto

•Analisi e discussione dell’esito della consultazione appena conclusa su SCEC e adesione a lettera pesticidi;
• Messa ai voti della scelta di adesione di cui sopra;
Come nelle migliori tradizioni si valuta il risultato finale del questionario sull’adesione degli inGASati come promotori alla lettera sui pesticidi con 40 voti totali e con 34 si e 6 No dopodiché si da la parola a chi si è espresso negativamente per capirne le motivazioni.
Pietro spiega il suo no: secondo lui il CRESER (coordinamento Regionale Economia Solidale Emilia Romagna), a cui anche gli ingasati aderiscono, sta portando avanti da circa due anni un lavoro minuzioso di analisi e di approfondimento sull’argomento che li vedrà presto esprimere una precisa puntuale e circostanziata posizione volta peraltro anche a cercare di proporre una legge Regionale chiara e puntuale che tenga conto di questo importante problema dei pesticidi. Ritiene la lettera in esame abbastanza generica e indirizzata indistintamente a tutti i Sindaci dei Comuni del comprensorio non tenendo conto che i problemi di inquinamento ambientale di Premilcuore (solo per fare un esempio) non possono essere assimilabili a quelli di Forlì pertanto gli sembra un’azione non benorganizzata. Naturalmente è assolutamente d’accordo sul fatto di rifiutare i pesticidi di ogni genere per il bene della collettività. Sottolinea come la richiesta è fatta principalmente sulle aree non agricole (giardini pubblici, aree verdi interne a città, fossi, ecc.). Probabilmente la strategia non è/sarà particolarmente efficace ma certamente non ritiene possa nuocere al lavoro globale del Creser cui potrebbe comunque affiancarsi e “preparare il campo”. Spiega che sabato 15 febbraio si incontrerà il CRESER (ed invita a partecipare) per discutere di questi argomenti. La discussione si sviluppa con diversi interventi. Consci che sia solo un punto di partenza si decide, alle 22:03, a maggioranza risicata di aderire. Intanto si elencano anche i nominativi dei 6 inGASati che nei questionari hanno dato la loro disponibilità a far parte del “gruppo pesticidi” che possano alternarsi nel seguire i lavori del CRESER: Simoneb Cà Ossi; Maurizio S. Meldola; Pietro Meldola; AntonioR Gasrage; ClaudioS Gasrage; Il Regno delle Upupe Meldola. In questo modo liberiamo un po’ Claudia dall’incombenza.

Passiamo poi al discorso SCEC anche qui dando spazio a chi si è espresso in modo contrario per capirne le motivazioni.
Il preambolo a questo discorso è che si esca dalla discussione con una precisa linea di indirizzo inGASata che decida se gli inGASati intendono “spendersi” ed impegnarsi per la riuscita e la diffusione dello SCEC nel territorio cercando di coinvolgere i propri fornitori con precedenza a quelli locali
Andrea Q. ritiene che lo SCEC sia una baggianata. Lo SCEC è una finta moneta priva di valore che genera un accumulo verso il fornitore che poi non può far altro che accenderci il camino. Se Mengozzi riceve 100 SCEC alla settimana in un anno riceve 52.000 SCEC, come potrebbe fare a riutilizzarli. Inoltre questi SCEC non contribuiscono al funzionamento dello Stato (pensioni, sanità, ecc.)
Cristoph spiega che in Svizzera c’è il VIR che oramai è un’istituzione e che è sostanzialmente una vera e proprio moneta alternativa e, sostanzialmente, questo SCEC non è ne carne ne pesce.
Luisa Cr spiega che essendo stata presente alla presentazione non l’ha comunque apprezzata per i sottintesi che a volte si palesavano e si intuivano dal relatore, ritiene troppo enfatizzato lo spirito del dono, ritiene il gruppo degli SCEC come “chiuso” e questo non le piace.
Altri ritengono che lo SCEC essendo aperto a tutti non filtri in partenza i possibili fornitori inGASati permettendo l’accesso anche a fornitori non etici e non orientati nella direzione della Solidarietà cui il Gruppo si rifà.
Pietro spiega che Mengozzi, Benericetti e I Piccoli commerciano tra loro e potrebbero tranquillamente scambiarsi gli SCEC. e comunque gli SCEC implicano la movimentazione di € comunque quindi un maggiore stimolo a mantenere nel territorio appunto questi soldi. Simone spiega che per lo SCEC si presuppone un circolo con chi lo incassa e chi lo spende e in mancanza di questo il circuito non può funzionare quindi il gruppo è tutt’altro che chiuso infatti chiunque può associarsi. Chi lo incassa può usarlo tranquillamente ed in ogni ambito di commercio con gli accettatori dello stesso (riportati nello specifico nel sito di Arcipelago SCEC). Lo sconto però non è a perdere come qualsiasi sconto cui siamo abituati e per la corretta riuscita del circuito se si accumula in poche mani non produce alcunché quindi c’è ogni interesse, anche per l’accettatore che accumula, a rimettere in circolo eventualmente anche regalando gli SCEC accumulati ai suoi clienti.
Daniela F. ritiene che per sopperire al ritiro della liquidità di € occorre pur partire da qualche parte.
Viene sottolineato come circuito SCEC e inGASati siano due entità ben distinte quindi se anche ci saranno accettatori di SCEC che non rispondono alle caratteristiche che gli inGASati ritengono basilari per l’ingresso come fornitori del gruppo, questi accettatori non potranno mai divenire fornitori inGASati pertanto non si vincola assolutamente la libertà di scelta dei fornitori. Naturalmente anche l’adesione allo SCEC viene ritenuta libera scelta di ogni inGASato e non imposta per regolamento ai nuovi iscritti inGASati.
Arriva verso le 23:00 la votazione volta appunto a definire la linea di indirizzo inGASata che decida se gli inGASati intendono “spendersi” ed impegnarsi per la riuscita e la diffusione dello SCEC nel territorio cercando di coinvolgere i propri fornitori con precedenza a quelli locali: 18 favorevoli 4 contrari e 4 astenuti. Nel blog i risultati della domanda similare erano stati di 39 votanti, 27 favorevoli e 12 contrari (incredibile come la percentuale dei favorevoli sia esattamente identica nelle due diverse espressioni di voto e sia al 69% circa)

Viene anche richiesto quanti siano i già iscritti allo SCEC presenti alla riunione: 8 già iscritti; altri 6 si dicono pronti ad iscriversi e 4 proprio non si vogliono iscrivere.

• Eventuale analisi di funzionamento inGASato in caso di adesione allo SCEC
A questo punto si opta pertanto di invitare ogni singolo referente ad informarsi con il proprio fornitore circa l’adesione al circuito SCEC come accettatore per poter fare una mappa inGAsata delle adesioni al circuito.
Fatto questo si deciderà, valutandolo con i cassieri, come poter gestire nell’ambito del nostro attuale sistema di pagamento (prepagato) questa novità.
Si vorrebbe partire con il mappare i fornitori inGASati che possono essere accettatori.

• Varie ed eventuali
Emerge fortissimamente la volontà di operare una sorta di integrazione all’attuale censimento volta ad individuare le professionalità di ogni inGASato ed i relativi Hobby/attività in cui ognuno potrebbe collaborare con gli altri così da riuscire a creare un circuito di reciproco aiuto e uno scambio di saperi che possa aiutare tutti a collaborare più efficacemente. L’ora è tarda e non si riesce a dividersi i compiti pertanto l’idea pur accolta con entusiasmo deve andare avanti in lista/blog separatemente e parallelamente a tutto il resto

Sono arrivato a casa alle 00:30 dopo un ‘altra interessantissima partita di chiacchiere extra riunione con un preciso convincimento: le nostre discussioni intense, a volte accalorate sono dense di scambi costruttivi che ogni volta personalmente mi arricchiscono di nuovi spunti e nuove certezze in merito al grande lavoro che gli inGASati riescono a fare e portare avanti INSIEME, grazie ancora a tutti per permettermi di far parte di un gruppo del genere che oramai per me è diventato quasi una seconda famiglia. Con tutti voi riesco ad appassionarmi ed a credere ancora all’idea che il cambiamento che vorremmo vedere nel mondo … dipenda da noi e possa essere da noi tutti realizzato rendendoci una parte importante dello stesso!

Grazie, saluti radiosi

P.s. Chi si è tenuto il mezzo SCEC di compenso che mi sono guadagnato per la stesura del verbale? Siamo proprio in Italia! 🙂

P.s. 2: si esprima chi è contrario alla pubblicazione estesa dell’esito del questionario (in visualizzazione ai soli loggati al blog!) con nome gasista, data ed ora di espressione del voto e voto medesimo, entro lunedì lo pubblicheremo!

16 risposte su “Resoconto plenaria del 07 febbraio 2014. Il Confronto”

Romeo grazie mille, oramai fai i resoconti in diretta praticamente.
bacioni a tutti
Pietro

I miei complimenti al verbalizzatore!!!
Ho pronto 1 SCEC per il tuo bel lavoro. 😉
Salut

grazie mille Romeo!!! mi sa che il mezzo SCEC mi è tornato indietro insieme agli altri che avevo fatto girare per vederli.
Poi mi son scordata di ridartelo…
ma mi sembra che tu ti sia già ampiamente rifatto!!!
🙂
grazie ancora e avanti così!
D.

Bhè, il commento finale di Pietro la dice lunga:
beviamo il vino Radioso, la birra Utopia e parliamo di economia alternativa….. è il bello di essere Ingasati !!!! 🙂
grazie Romeo
Cri

Ciao,
grazie mille Romeo per il dettagliato resoconto pressochè in tempo reale…
non figuro nella lista dei partecipanti, ma perchè durante il giro ero impegnato a spiegare un po’ di cose a ClaudioS per la referenza del parmigiano…
comunque per completezza da grande avrei voluto fare il veterinario omeopata folle e coi capelli bianchi….ma visto che c’è già nel gruppo, dico che mi sarebbe piaciuto essere una guida turistica per un’associazione di Turismo Responsabile…
Veniamo alla questione Scec…riporto qui il commento fatto in riunione, pur essendo favorevole ad intraprendere questa avventura secondo me va affrontata da subito la gestione interna di questi “conti paralleli”… io non vorrei complicare troppo la vita di cassieri in primis, ma anche di referenti e/o fornitori che si fanno anche da referenti… esisterà il prepagato di euro come attualmente, ma in più vi sarà un parallelo “prepagato” di Scec virtuali… visto che al momento la totalità dei nostri fornitori viene pagata tramite bonifico, immagino che anche gli Scec gli saranno girati “on-line”…giusto?.. vabbè sto già entrando nei dettagli… vediamo chi sono i fornitori veramente disposti a scecherarsi..
Saluti.
Alex.

Ciao, io in riunione c’ero ma non mi sono espressa perché avevo bisogno di dormirci sù per farmi un’idea in proposito, quindi la esprimo qua.
Credo che lo scec non porti nessun valore in più agli ingasati perché è qualcosa che, senza usare la moneta di carta, in qualche modo già facciamo: i nostri fornitori sono iscritti ingasati, pertanto fra di loro, così come fra di noi, già viene utilizzato uno sconto di scambio.
Romeo suggeriva che potrebbero portare maggiori clienti ai nostri fornitori, ma francamente non riesco a immaginarmi una “sciura” qualsiasi che normalmente fa la spesa al supermercato perché le conviene inerpicarsi dalla Sonia solo perché ha il 10% di sconto in scec… Mi piacerebbe piuttosto che la “sciura” in questione decidesse di inerpicarsi perché riconosce il valore di quello che fa la Sonia, così come quello che hanno gli altri nostri fornitori. …e allora si iscriverebbe agli ingasati!
Trovo utile piuttosto l’utilizzo dello scec per quelle spese slegate dalla produzione locale (ad es. il tanto caro gommista). Però mi chiedo: quel 10% che cede a noi, non cercherà poi comunque di recuperarlo dai suoi fornitori e questi a loro volta dai produttori? Si accontenterà di spendere parte degli scec così guadagnati da altri negozianti della zona?
Insomma, una moneta legata a quella corrente non credo che possa sfuggire alle stesse regole e agli stessi limiti che sottendono all’economia a cui è legata e che un po’ noi cerchiamo di cambiare.
Una cosa che mi interessa molto invece è l’idea di stendere una lista con le competenze e le disponibilità ingasate. Ma perché legarla allo scec? Anche perché non capisco una cosa: se io posso avere 100 scec al mese (che non arriverò mai a spendere alla stessa velocità con cui mi arrivano) perché dovrei andare ad esempio ad aiutare Filippo nella recinzione anti-cinghiale per avere degli altri scec? Sono molto lieta di lavorare per un amico che si trova in improvvisa necessità (se la sapevo prima la storia dei cinghiali venivo per davvero!), così come volentieri ho aiutato Alice ad organizzare il Teatro di Balle di Paglia quest’estate per una comunità di persone (gli ingasati e tutti quelli che hanno partecipato) con la quale ho una certa vicinanza. Sono scambi che avvengono spontaneamente fra amici, nelle campagne era prassi comune fino a che non è cominciato a essere considerato lavoro nero. Forse si potrebbe provare a creare un’organizzazione ingasata, in modo da mettere in relazione anche persone che non si conoscono direttamente, sull’esempio delle varie Banche del Tempo? Qualcun altro è interessato? Vogliamo pensare insieme una proposta?

Un saluto a tutti, alessia

ps accetterei volentieri uno scambio con qualcuno che voglia occuparsi qualche ora la settimana di Aurora

Ancora sto cercando di farmi un’idea sullo scec, anche se l’idea di base mi affascina molto.
P. es. ho guardato un po’ la mappa. Oltre a Pietro, la Mandragola e i gasisti che li accettano già detti in riunione , gli scec li accetta anche Macro (quindi prossimo acquisto libri già li possiamo usare).
Poi c’è a Cesena un centro estetico, a Faenza un negozio di computer e un negozio di abbigliamento donna, a Fiumana uno che posa pavimenti e battiscopa, a Cervia un’enoteca, un centro estetico e un artigiano che fa viole e violini, a Ravenna un commercialista. E in più molti per ripetizioni, corsi di lingua e servizi spiccioli vari. Però ho notato che, a parte la mandragola e il commercialista di Ravenna, la maggior parte degli accettatori è composto da persone che offrono servizi abbastanza di nicchia e comunque il numero di accettatori è molto inferiore a quello di spenditori, quindi se non aumentano gli accettatori il discorso resta limitato e lo scec è soggetto necessariamente a inflazione (fattore “ci accendo il camino”).
Se dovesse avere successo, il rischio che intravedo è che essendo comunque una moneta (sebbene alternativa), gli si appiccichino sopra tutti gli stereotipi del denaro (lo “sterco del diavolo”) e finisca comunque per diventare poco solidale.

Ciao Romeo, ti ringrazio per il resoconto preciso e puntuale ma, al momento, mi sento ancora un po’ acerba per esprimere un’opinione in merito allo SCEC… seguirò l’evolversi della cosa e comunque, nel gruppo, vi manca una “pittrice solidale”?
AlessandraR

Ciao a tutti, innanzitutto grazie a Romeo, perfetto mediatore!…anche io volevo meditare e posso dirvi che rimango del mio parere, contraria allo scec. Sentendo opionioni come Luisa si rafforza la mia idea che sia piu un “voler creare una cerchia” di scecchisti piuttosto che essere solidali con fornitori onesti e a km 0..e mi sembra che si dia piu valore allo sconto che al fornitore scelto per etica. Personalmente ritengo piu solidale la volonta’ di fare la spesa dai ns fornitori e magari indicare ad amici non ingasati, gli stessi.
Un abbraccio, Vale

Io continuo a pensare che lo scec possa essere utile per ampliare il gruppo delle persone che stanno cambiando la loro maniera di esistere.
Se una persona entra nello scec e non sa niente di locale, bio, di vino radioso, di birra utopia, di riunioni dove per prima cosa si ascoltano i contrari ecc. e comincia a comprare per esempio dai Piccoli o da qualsiasi altro produttore, si troverebbe davanti persone diverse ed informazioni diverse da quelle che ascolta in televisione o al supermercato.
abbracci
Pietro

Grandi ragazzi, tutti questi commenti mi hanno commosso!
Devo proprio dire che l’idea di ascoltare i contrari in riunione sia stata una grande opportunità… altrimenti si rischiava di cantarcela e suonarcela …
Votazioni on line e votazioni in plenaria sono state equivalenti pertanto direi che è un perfetto spaccato di quello che siamo.
Ribadisco quanto detto in riunione e riportato in verbale. Non è che chi entra nello SCEC diventi un fornitore inGASato; non è che si vuole lo SCEC per lo sconto che porta ma per lo spirito ed il significato che lo stesso ha: Solidarietà ChE Cammina. I nostri fornitori già comunicano e in diversi casi si scambiano le produzioni ma dobbiamo allargare il cerchio e l’idea che Sara possa andare da Dario del ferramenta a scambiarsi qualcosa che io le ho pagato per la sua verdura in base alla pura fiducia mi affascina soprattutto se poi Dario del ferramenta a sua volta porta il suo piccolo animaletto da Pietro il veterinario a curare ripagandolo in parte sempre con questo sconto che inizia un lungo cammino e così via. Chiaro che Pietro può anche andare da un bravo Andrea che ha appena creato un perfetto pesticida uccidi tutto anche lui associato allo SCEC … ma per questo se la vede chi decide di farlo e non gli inGASati e, forse in parte, chi ha voluto e creato questo circuito (ma cosa poi vieta a Pietro di andarci lo stesso a prendere il famoso pesticida uciidi tutto non l’ho capito).

Davide, hai ragionissima, dobbiamo allargare la platea di accettatori per non diventare “nicchia”. Mi affascina che questo circuito non abbia confini che non siano l’Italia … e magari potremmo usarlo con “giusti fornitori” anche in vacanza lontano da casa.

Alessia, vedremo assieme ai bidelli come impostare questo “pozzo dei saperi ingasati” … magari ci ragioniamo con i bidelli per capire come farli. La banca del tempo è una gran bella iniziativa ma anche per organizzare quella ci vuole del tempo e rimane probabilmente con confini più limitati e limitanti di quanto potrebbe avere lo SCEC ma se qualcuno se ne occupa sarebbe veramente fantastica!
La “siura” spesse volte internet non lo conosce e si fatica a farglielo digerire mentre altra cosa sarebbe spiegarle come funziona lo SCEC e dargliene qualcuno da tenere nel portafoglio e con cui può avere uno sconto dal nostro fornaio se va in piazza al mercato contadino del sabato.

Alex la tua saggezza è sempre quella che ci fa ritornare con i piedi per terra … penso che dovremo seriamente ragionarci al problema dei cassieri ma penso che a questo punto valga la pena ragionarci direttamente con Andrea per capire anche lui che ne pensa e che necessità di aiuto abbia … abbiamo già anche aiuti e rincalzi pronti e belli caldi 🙂

Ragazzi, ora è giunto il momento di ragionare operativamente sui conti, incontrare i possibili interessati, incontrare ed iscrivere tutti in nostri attuali fornitori che si presteranno a provarci chiarendo i loro dubbi e valutando i nostri dopodichè buttarci … chi non risica … non rosica 🙂

Ci siamo e potremo dire di esserci stati … dai che ce la facciamo!

Saluti radiosi e … GRAZIE a tutti!

Io alla riunione c’ero, favorevole allo scec ma con qualche perplessità che a casa sono aumentate… Cerco di elencarle:
1 La possibilità che qualsiasi fornitore utilizzi lo scec mi lascia perplesso: può farlo chiunque solo per puro interesse senza aver a che fare con biologico, ecologico, solidale, … ma io cliente ingasato o non potrei essere fuorviato.
2 Se il vantaggio si può concretizzare in uno sconto del 10%, cosa ha di diverso dalle offerte coop etc.?
3 Noi cosa ci guadagnamo? A me sembra che siano più le beghe (per i cassieri, per le fatture, per i doppi cont) che i pro (Mengozzi ci fa già un prezzo scontato, adesso ce lo farà in scec ma di uguale importo?)
4 Nonostante tutto rimango favorevole allo scec, da promuovere, da utilizzare personalmente alla Mandragola, dal gommista, … ma non nei nostri conti specialmnte se non si trovano volontari!
5 Mi piacerebbe più promuovere un qualcosa legato alle nostre capacità/disponibilità come proposto da AlessiaB.
Salute! Maurizio

io cmq cerco di essere quasi ogni sabato in sede gasrage x prendere le iscrizioni allo scec, sia come accettatori, sia come soci.
ah, dimenticavo, da grande voglio fare la nonna!!!
😀

un abbraccione a tutti

Holà Maurizio, provo ad andare con ordine:
1) inGASati e SCECchisti son due cose distinte, se Anrea vorrà entrare nello SCEC con la sua bella produzione di pesticidi micca potremo preoccuparci che poi diventi un fornitore inGASato. I nostri fornitori restano scelti con la consueta ed abituale procedura dettata oltrechè dal buon senso, anche dal nostro gaslateo 🙂
2) La COOP los contrino del buono sconto del 10 % lo getta nel pattume la sera e si traduce per essa in una “perdita” secca mentre lo SCEC il nostro fornitore lo usa per andare a fare la spesa da un’altra parte creadno un circolo virtruoso o comunque una rete locale di accettatori che possono anche magari risparmiare qualcosina nelle tasse;
2) Noi che ci guadagnamo … domanda difficile dal momento che diffondere solidarietà di solito non rende troppo a chi lo fa ma rende tanto ai cuori ed alle anime (e perchè no anche ai portafogli) di chi la riceve; penso che creare un circuito che vada “oltre” gli inGASati e che permetta anche a chi non ha dimestichezza (o le capacità conoscitive/tecnologiche) con internet di potersi inserire nel circuito di acquisti consapevoli, etici, naturali cui noi già accediamo allargando così anche la platea di acquirenti alla fine porti qualcosa di sicuramente positivo anche agli inGASati. Io auspico uno sconto da gasista ed uno sconto da SCECchista distinti ma non voglio certamente tirare per il collo alcun nostro fornitore … decideremo insieme ed ascoltando le sue ragioni che seguito dare a questo sconto in SCEC.
4) Vedremo se ci saranno disponibilità … consdenrando i tanti che fanno la spesa inGASata mi auguro che qualcun altro voglia mettersi in prima fila e partecipare attivamente al cambiamento.
5) Ecco che qui puoi tranquillamente provare a mettere giù qualcosa dell’idea di come impostare la raccolta dati e comunicarlo oltre che ad Alessia magari anche ai bidelli per capire informaticamente come procedere alla raccolta dati così che effettivamente si possa iniziare quanto prima.

In alto i cuori ragazzi, ce la faremo!

Saluti radiosi

Ciao, gentilmente, i volontari che si so o resi disponibili a seguire il discorso pesticidi mi possono scrivere in pvt che vedo di farli inserire nella ml omonima in modo da togliermi io? Non sono in forma e sono senza computer, quindi non ho tutti i vari indirizzi.
Grazie

Claudia

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