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Questionario dalla Regione Emilia Romagna

Ho ricevuto, come gasista, una interessante richiesta di partecipazione da un componente della nostra Regione Emilia Romagna. Il primo questionario l’ho compilato estendendolo poi alla lista referenti scusandomi poi per l’unilateralità delle risposte che non erano state condivise e che alcuni stavano vagliando per capire come poter rispondere in modo univoco. Ho già chiesto perdono!!!

Siccome sbagliare è umano e perseverare è diabolico ora che ricevo una seconda andata di domande ho deciso di condividerle con voi in modo che ognuno possa esprimersi liberamente. Le domande sono numerate pertanto potete tranquillamente fare riferimento al numero di domanda o anche non farlo restando sul generale … le risposte che ho abbozzato sono personali pertanto è giusto che ognuno esprima le proprie …

Mi piace questo sistema perchè penso possa essere utile ai gasisti nuovi, a quelli indecisi ma soprattutto a chi invece è gasista convinto per rimettersi in discussione magari 🙂

Ecco cosa ci chiede l’amico  Eugenio della Regione (a cui rigorosamente occorre dare del tu… magari così si convince pure a diventare gasista e provare a smettere di fare questionari ed andare a provare dal vivo che significa 🙂

Studio informativo sui Gruppi di Acquisto Solidali in Emilia Romagna

Questionario 2Questa raccolta di informazioni andrebbe compilata dopo aver letto le indicazioni contenute nella “analisi del questionario iniziale” a cui si farà spesso riferimento.

Scrivere occupando tutto lo spazio necessario, sotto ogni domanda, per le considerazioni sul primo e sul secondo gruppo di domande (quelle del primo questionario) considerare complessivamente tutti gli aspetti del raggruppamento e non ogni singola domanda che lo compongono.

Considerazioni sul primo gruppo di domande
Nell’analisi del primo questionario sono state individuate una serie di domande inerenti le caratteristiche “numeriche” dei Gas (o meglio dei Gas che hanno risposto all’indagine), in merito a questo raggruppamento si richiede di fornire, se ce ne sono, le proprie conclusioni, indicando se la fotografia emersa può essere considerata rispondente alla realtà dei Gas regionali, evidenziando eventuali inesattezze palesi, fornendo altre informazioni ritenute utili a completare e spiegare meglio il quadro colto (con tutti i suoi limiti) da chi ha esaminato i questionari.
……scrivere occupando tutto lo spazio necessario, considerare complessivamente tutti gli aspetti del raggruppamento e non ogni singola domanda che lo compongono …..

Considerazioni sul secondo gruppo di domande
Si tratta delle domande che trattano le modalità operative e le difficoltà dei Gas, anche in questo caso è richiesto di indicare eventuali conclusioni non corrette (non corrispondenti alla realtà) o di aggiungere informazioni utili laddove lo si ritiene,
……scrivere occupando tutto lo spazio necessario…..

Nuova serie di domande
1. Premessa Uno degli aspetti interessanti del primo giro di questionari è stata la percentuale di adesioni, ai cento circa questionari inviati hanno fatto seguito una decina di riscontri, il 10% circa. Tutte le indagini per posta (o per mail) non godono di elevate percentuali di adesioni, nel caso specifico però considerando che ci si rivolgeva ai gestori dei Gas, ossia a persone che dovrebbero essere motivate a trattare l’argomento, la percentuale di risposte è decisamente sotto l’attesa (aspettativa era almeno 30%). A questo punto sorge il dubbio che è oggetto di questo quesito, il dubbio è sulla qualità dell’indirizzario utilizzato : sarà stato aggiornato e rappresentativo di tutti i Gas regionali?. L’elenco è stato realizzato tramite una ricerca web che alla fine ha portato a incrociare sostanzialmente due archivi reperibili presso i rispettivi siti : www.economia-solidale.org, www.retegas.org, Ne è emerso un indirizzario diviso per provincie con queste numerosità :
– Rimini 11
– Reggio Emilia 14
– Ravenna 6
– Piacenza 2
– Parma 14
– Modena 13
– Forlì Cesena 9
– Ferrara 4
– Bologna 17

Veniamo alla domanda cui rispondere : la numerosità dell’elenco secondo voi è veritiera?

Risposta: Non saprei per le altre province ma sono abbastanza certo che per Forlì e Cesena ci avviciniamo per me alla realtà. Molti GAS sono talmente informali da non essere nemmeno censiti nei siti, Conosco un gruppo di persone che acquistano insieme arance e parmigiano terremotato senza comparire (sostanzialmente il gruppo dopolavoro dell’ENEL di Ravenna … miei colleghi 🙂

Sovra o sottostimata? (magari limitandosi a rispondere per la propria provincia), oltre ai due siti citati esistono altre fonti attendibili che elenchino i Gas attivi, quali?

Per me comunque resta una realtà sottostimata proprio per la difficoltà di poter mappare adeguatamente queste realtà che, non essendo particolarmente tutelate dalla legge diventano veramente di difficile reperimento per la sostanziale clandestinità per non doversi assoggettare alla tipica burocrazia italica.

Sono abitualmente aggiornate?

Non saprei ma penso di no proprio per i motivi della difficoltà di mapparle

Domanda 2: Nel primo questionario è stato chiesto del numero di partecipanti medio al Gas, sarebbe possibile avere indicazioni dei volumi di acquisti (valori indicativi, di stima anche approssimata) annui per famiglia? Per le tipologie carni, verdure, frutta, formaggi, pasta?

Per quanto riguarda gli inGASati certamente si che si potrebbe anche perché funzioniamo con pagamenti prepagati per cui i tesorieri detengono questi dati. Posso dirti che il 2009 ha avuto un andamento per tutti gli inGASati (tutti e 4 i sottogruppi) di poco inferiore alle 5 cifre e poi via via è sempre cresciuto per andare appunto alle 5 cifre attuali ma è piuttosto difficile tenere conto delle tante persone che poi vanno direttamente dai nostri fornitori e chiedono lo “sconto GAS” e non compaiono nei nostri fogli dei conti pertanto non vengono mappati. Posso comunque dire che fare conti separati dei vari filoni è piuttosto complesso e richiede tempo, e purtroppo del tempo ce n’è poco … e quel poco lo destiniamo a iniziative altamente utili … sostanzialmente non interessa il budget economico dell’attività, lo lasciamo a che deve trarre profitti dalle sue attività 🙂
Consiglio comunque di informarti anche con il Creser che è una sorta di coordinamento dei vari attori interessati che stanno aiutando a redigere la proposta di legge da presentare in Regione per i GAS così anche tu puoi ottimizzare le tue attività e probabilmente aumentare notevolmente le potenzialità e l’estensione del tuo lavoro di analisi e, magari, anche addentrarti meglio nell’argomento (mailing list: legge-economia-solidale-er@googlegroups.com – www.creser.it)

Domanda 3: Una considerazione che mi ha colpito, nel primo questionario, è : “l’idea non è di far diventare tutti i consumatori dei Gasisti”, cioè il Gas non è da considerare la soluzione adatta a tutti e per tutto (personalmente sono d’accordo significa restare realisti pur seguendo un ideale, il miglior modo per realizzarlo). La domanda è : secondo la vostra esperienza e sensibilità, a livello regionale nostro, quella dei Gas è una realtà che ha un potenziale di espansione o che ha già raggiunto il suo equilibrio, quanto potrebbe espandersi ?

C’è grossa potenzialità di espansione del consumo critico e Solidale perché non dobbiamo dimenticarci che il GAS ha quella S in fondo che significa tutto. Ho già scritto in diverse occasioni del significato della S di Solidale e con quella come indicazione penso che non ci siano limiti. Sempre più, per me, il popolo crede che per uscire dalla morsa dell’acquisto del prodotto che altri hanno “gestito” e appunto “prodotto” per lui, le persone vogliono capire cosa acquistano, non vogliono che altri capiscano e scelgano per loro perché proprio da quello sono nati tutti i più grossi scandali alimentari che in tanti hanno subito ma che altri hanno saputo “dominare”. Alcuni conoscono il coltivatore o l’allevatore o “l’assemblatore” di ciò che mangiano e questi quando lo dicono a chi si trova nella preoccupazione per cosa questo o quel grosso distributore gli ha combinato trovano terreno fertile e nuovi amici che condividono il percorso. Una volta c’era il timore di non acquistare dal “tale” perché si è fatto la villa o perché viaggia con il macchinone, ora invece questo pre-concetto è superato proprio perché altrimenti si teme di finire a comprare cose la cui provenienza è dubbia e non si conosce nel modo più assoluto. La crisi si sta portando via parecchi nostri “vicini” che vedevamo coltivare la terra o allevare degli animaletti; chi di noi ora non conosce la posizione di un baracchino di latte alla spina di un allevatore locale? Conosco non pochi gasisti che si sono reinventati una attività proprio per rifornire loro conoscenti di prodotti della terra sani e genuini proprio perché nessuno si sognerebbe di prendere per il naso chi nutre e chi gli paga il giusto il servizio ed il lavoro che lui fa.

cosa frena la crescita (ed eventualmente che rischi potrebbe avere la crescita)?

Penso che la prima cosa che frena la crescita sia proprio la “burocrazia assassina” del nostro paese, le poche certezze così come le tante complicazioni che quotidianamente ci vengono sdoganate; la paura di fare qualcosa di fuori legge. Possibile che io posso comprare il grano ma non lo possa trasformare in farina e in pasta semplicemente pagando a parte le trasformazioni e SENZA ricarichi per non incorrere in rischi di vedermi affibbiare una multa spaventosa per aver fatto attività d’impresa e non “attività di GAS”(sempre con la S finale)????Altra cosa frenante è la disponibilità di locali in cui poter ricevere e smistare i prodotti … sarebbe ora che si facesse una bella mappatura dei siti adatti e non utilizzati di proprietà pubblica e li si mettesse a disposizione … ! Infine la gestione dei pagamenti che, per quanto snellita e gestita al meglio, rappresenta una criticità soprattutto nel confronto dei costi per la tenuta dei conti correnti e dei vari movimenti necessari, anche qui si potrebbe agire sul fronte della legislazione vigente per ridurre a ZERO la tassazione e le spese … altro che finaziare opere pubbliche inutili!!!

Domanda 4: Un suggerimento per me stimolante è stato quello  della formazione di Gruppi di Fornitori Solidali, potrebbe corrispondere a una entità che dispone di un suo “regolamento” (linea guida per il fornitore solidale, che sia coerente con l’impostazione dei Gas) più o meno elastica. Disporrebbe di una sua “carta dei servizi” (indicazione degli standard minimi per consegne con distanze tempi e costi, potenzialità produttive, tipologie di prodotti e periodi annui di offerta ecc), modalità di coordinare le produzioni locali in funzione delle esigenze dei Gas locali (copertura per tutto l’anno su tutti i tipi di prodotti), strumenti per coordinare le consegne tra fornitori ai Gas (un unico viaggio per più fornitori, gestione prodotti deperibili ecc), sistema di autovalutazione del fornitore (tipo le stelline di ebay o altro). Modalità per programmare la produzione annua assieme ai Gas secondo le loro esigenze evitando sovra o sottoproduzioni nell’anno, e ci potrebbe poi essere altro. Potrebbe rappresentare la possibilità di crescere per nuovi e vecchi fornitori, in modo compatibile e friendly per i Gas. Questa ipotesi per chi effettivamente vive i Gas che accoglienza potrebbe avere? Potrebbe essere utile? Alcuni di questi elementi sono già disponibili? Punti critici, punti forti e considerazioni

Qui le menti gasiste si diramano in più filoni, c’è chi la pensa come te e chi invece no. Io sono sostanzialmente convinto che non esiste la possibilità di riuscire a raggiungere una carta dei servizi univoca e riconosciuta da tutti (perlomeno risulta molto difficile!!!). Molti GAS hanno la loro peculiarità nell’intendere questa carta dei servizi, ognuno la vede sostanzialmente con la rigidità e la modalità che preferisce. Altra cosa è sul “gruppo di fornitori Solidali” perché è difficile poter mantenere questo elenco dinamico e con la giusta flessibilità. Faccio un esempio con un ipotetico fornitore di xxxx; se un gruppo si accorge che il fornitore ha qualche problema all’interno della sua certificazione o per l’etica del gruppo e glielo fa presente rimettendolo in discussione potrebbe creare non pochi problemi a quel fornitore che magari dopo due mesi a recepito la segnalazione e si è nuovamente ri-adeguato agli standard del gruppo ma per la lista dei fornitori locali potrebbe essersi sputtanato praticamente definitivamente. Mi spiace anche non aver segnalato questi problemi ad altri GAS che magari continuano ad acquistare e nulla hanno percepito ma ognuno è giusto che si doti di suoi anticorpi/controlli/caca spilli come amiamo definirli agli inGASati 🙂
Su questo discorso potrei continuare a lungo elencando punti forti e punti deboli ma sento, in cuor mio, che ogni gruppo deve fare le sue riflessioni all’interno e “sentire” la propria linea di condotta. Non abbiamo mai negato a nessuno la messa a disposizione dell’elenco dei nostri fornitori ma altrettanto abbiamo tolto delle discussioni che potevano mettere in difficoltà dei fornitori che pur avendoci messo qualche dubbio hanno saputo dimostrare una grande serietà e disponibilità a riabbracciare le nostre esigenze e la migliore via per tornare ad essere degni della nostra fiducia che si palesa sostanzialmente con la preferenza negli acquisti.

Pianificare le produzioni per chi poi le acquisterà sarebbe il massimo, ci abbiamo pure provato ma per la burocrazia di cui sopra non è possibile, posso io prenotare delle fragole solo pensando a quelle che consumo senza considerare quelle che vorrei avere sotto froma di marmellata? Ma non posso trasformarle come GAS e così siamo punto e daccapo e ci si deve appoggiare al fornitore e dargli gli elementi per avere sia per avere quelle fresche da consumare che quelle in vasetti successive; ma che prezzo mi aiuterebbe a mantenere il costo delle fragole basso? Il totale di quelle che consuma tutta la famiglia o le due parti divise? Insomma … è un modno difficile e l’Italia ci aiuta a renderlo ancora più difficile!

Domanda 5: Leggendo i questionari e navigando nei siti Gas ho notato la disponibilità di alcuni strumenti informatici on line per la gestione dei gruppi, (raccolta ordini ecc?). A vostro parere potrebbero essere utili altri strumenti informatici (quali?) in modo di completare una vera e propria piattaforma di lavoro che potrebbe essere di supporto sia a componenti che a gestori dei Gas e anche ai fornitori?

Penso che con il DIGIGAS si sia arrivati ad una buona disponibilità di applicativi anche se servirebbe maggiore informazione sull’utilizzo di questo applicativo e maggior flessibilità nella sua gestione per venire incontro alle esigenze del gruppo. Se poi ci aggiungiamo anche qualcosa che semplifichi e tracci i pagamenti saremmo a posto!

Domanda 6: Elencate gli strumenti e le modalità per risolvere le problematiche legate alla gestione degli alimenti deperibili, indicando quelli che possono essere messi in campo dai Gas e quali dai fornitori

Logistica e modalità di consegna degli ordini in un punto prestabilito oppure addirittura a domicilio; eventuali frigoriferi e freezer per la conservazione negli eventuali luoghi di smistamento; ritiro delle cassette e comunque gestione dei contenitori riutilizzabili per ridurre i rifiuti (ad esempio la gestione di contenitori in cui mettere la carne o i latticini ed il loro “ritorno” al fornitore/produttore è qualcosa per la nostra attuale “burocrazia italica” e la pur giusta necessità di mantenimento della sicurezza alimentare di IRREALIZZABILE. Come concretizzarla e suddividere i costi di questi passaggi è perfettamente gestibile nell’ottica della S di Solidale …

Domanda 7: Sapete dire rispetto i produttori che aderiscono ai Disciplinari di produzione integrata della Regione Emilia Romagna, o agli standard del biologico, se essi possano essere considerati potenziali fornitori Gas, se sono molto o poco distanti dai vostri standard, e quali sono gli eventuali elementi di discrepanza con la filosofia dei Gas?

Sicuramente la S di Solidale si ripercuote anche nei confronti della nostra amata madre terra per cui i disciplinari dell’agricoltura biologica sono un bon punto di partenza ma ad un certo punto diventano “stretti” perché non c’è limite al meglio; perché la certificazione da agricoltura biologica si può anche perdere a causa di un professionista che non ha correttamente accatastato un capanno o per qualche passaggio che non si riesce a ben “tracciare” (possibile, per fare un esempio, che se ho un grano tramandato da padre in figlio e che con lo stesso amore con cui è stato tramandato non si riesce a certificare appunto il seme pertanto non si possa certificare il prodotto finale???). Possibile che per la certificazione da agricoltura biologica (che dovrebbe essere quanto più vicino “all’agricoltura naturale” possibile) si debbano spendere soldi? Sarebbe forse più giusto che li spendessero quei produttori che invece non la usano per certificare che hanno fatto i trattamenti con le giuste cadenze e tempi di raccolta e con prodotti non tossici (potranno mai farlo secondo te???). Per questi motivi necessita, per me, andare oltre e diventare certificatori del proprio prodotto e degni della fiducia del proprio gruppo con un libero accesso alle colture e al registro dei trattamenti così come alla gestione dei collaboratori con la massima trasparenza possibile anche nelle modalità di pagamento dei terzisti e di chi aiuta la conduzione aziendale.

Domanda 8: Secondo voi l’Ente Regione Emilia Romagna cosa dovrebbe o potrebbe fare, o rendere disponibile per facilitare i Gas, il loro sviluppo, la nascita di nuovi fornitori?

Sburocratizzare e rendere agevoli certe pratiche di riutilizzo, aiutare rendendo dispobili locali non usati o che comunque potrebbero essere usati da più realtà, trovare con l’AUSL la giusta via per semplificare e per rendere omogenee le regole per il riutilizzo degli imballaggi. Concentrare possibilmente l’attenzione sulla de-tassazione di queste attività, non so quanto quest’ultimo punto dipenda dalla Regione ma è pur vero che il contatto diretto on il governo Nazionale ce lo abbia maggiormente la Regione rispetto all’ultimo dei Gasisti … Come vedi non chiediamo soldi ma solo volontà!

Domanda 9: Altre vostre considerazioni o suggerimenti in genere sugli argomenti del secondo e del primo questionario.

Come ti ho già detto nel primo questionario ti consiglio caldamente di iniziare a far la spesa con un GAS per capire come funziona da dentro o non per sentito dire da qualche impallinato come me 🙂

Grazie per la disponibilità
Eugenio Beccaria

Grazie a te per l’attenzione, Giunchi Romeo

8 risposte su “Questionario dalla Regione Emilia Romagna”

ciao Romeo,
io ringrazio per la pazienza che hai avuto nel rispondere a tutte queste domande ma a mio avviso NON SIAMO TENUTI a rispondere direttamente e per quanto mi riguarda io non lo farei oppure cercherei di far rete tra di noi entro il creser x confrontarci prima con gli altri gas (sotto i contatti di riferimento se vuoi visto che avevi già risposto tu). Ciò non toglie che se scegliamo di rispondere direttamente come Ingasati non possiamo farlo. Siamo liberi come sempre.
Ti allego qui sotto ciò che è emerso dalla riunione CRESER di settembre a cui ho partecipato.
Tra l’altro ho pagato i 20 euro della quota di partecipazione come Ingasati ma se non siamo più d’accordo a esserne parte battete un colpo. Credo sarebbe un vero peccato, anzi, sarebbe meglio facessimo rete e partecipassimo al CRESER in più persone oltre a me e Pietro, anche perché anche io ho sempre più impegni che mi portano altrove rispetto a queste cose.
L’estratto che ti riporto qui sotto lo trovi anche in http://www.creser.it nella sezione documenti – verbali – verbale del 14 settembre:

3)Questionari inviati dalla Regione ai Gas dell’E-R

Ad inizio di Settembre la Regione ha inviato a diversi Gas dell’E-R, in particolare delle
provincie di Reggio Emilia, Modena e Bologna, un questionario da compilare.
Trattato l’argomento, i partecipanti concordano sul mantenere in sospeso la
compilazione del questionario e attivare due distinte azioni: una diretta verso le
associazioni contattate dalla Regione, ed una diretta verso la Regione stessa
chiedendo un incontro.

Per quanto riguarda il primo, i partecipanti condivideranno l’elaborazione di un testo
che sarà poi utilizzato, dai DES presenti sui vari territori (Des RE, Des Mo, Des Bo),
per comunicare alle varie associazioni/gruppi contattati dalla Regione quanto stiamo
facendo e chiedendo loro se sono favorevoli ad aggregarsi al nostro percorso.

Gli indirizzi da riportare nel testo a cui richiedere eventuali risposte sono:
des.reggioemilia@gmail.com (Reggio Emilia); info@desmodena.it (Modena) ;
info@ecosolbologna.org (Bologna) . info@desparma.org (Parma)

Il Creser si farà carico solo di diffonderlo nella m-list retegas.

Di seguito l’elenco dei gruppi contattati con un estratto della richiesta pervenuta agli
stessi dalla Regione:

Bologna : 3 Settembre
Alchemilla GAS bologna, Besagalena, Borgomondo, Gas Baz bazzano, Gas Calderino calderino, Gas Imola
imola, Gas Loiano, Gas Pioppe pioppe di salvaro, Gas simply food bologna, Gasbic bologna, GasBo,
GasBosco, Gas-pare sant’agata, GasSala sala bolognese, Gastella castel san pietro terme, GasTon castel
san pietro, Gruppo acquisti Rialto, La brocca bologna, Orso, Radicchio Gas pieve di cento, Sgas Prova,
SgASSO sasso marconi, Zagas, Zoes bdtgas bologna.
Modena: 6 Settembre
Associazione Gaslpw nonantola; CiccioGas ManiTese finale emilia; Gas Monte Comone sestola; Gas
Spezzano; GasAlmo GasMo modena GasViCambia vignola; Il Castello formigine; La festa limidi di
soliera; MaGas; Miogas modena ; NanoGas; SolidalGas sassuolo
Reggio Emilia: 6 Settembre
“Allacannadelgas, “Cesta di Artemide reggiolo”, “Gac reggio”, “Gas Arci Abero sacro saliceto, “Gas
arcobaleno reggio emilia”, “Gas del Buco reggio emilia” “Gas faquel casalgrande”, “Gas il Nocciolo
montecchio”, “Gas iqbal Masih reggio emilia”, “Gas le Giare reggio emilia”, “Gas solidea cavriago”, “Gas
tre castellarano”, “GasIlario s silario enza”, “Gassp reggio emilia”, “Gastellarano 238 castellarano”, “La
Veggia Gas veggia di casalgrande”, “Para todos castelnuovo di sotto”, “Scandiano in transizione”,
“secchia 49 casalgrande”.

Mail di richiesta:
Ogg: richiesta di informazioni sul funzionamento dei Gruppi di Acquisto Solidale
Buona giornata
……..
Ho ricavato in rete internet questo suo recapito e mi permetto di disturbarla (me ne scuso qualora
questo le crei disagio) per chiedere la sua disponibilità a voler fornire una serie di informazioni che mi
sarebbero indispensabili per redigere un rapporto inerente la realtà regionale dei GAS, le modalità
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operative, punti forti e eventuali punti deboli. Mi rivolgo a lei e a altri suoi colleghi, in quanto mi servono
l’opinione ed eventuali considerazioni e consigli, di chi ha una consolidata esperienza pratica
dell’argomento in oggetto.

La collaborazione che spero lei vorrà cortesemente accordarmi consisterà nella compilazione di 2/3
semplici questionare, eventualmente accompagnati da un colloquio telefonico con lo scopo di
approfondire aspetti di particolare interesse, se ne dovessero presentarsi gli estremi.

Come capirà dall’intestazione della mail, essa viene inviata a un panel di gestori di Gas di ogni provincia
dell’Emilia Romagna.

In allegato alla presente trova il primo dei questionari, se gentilmente vorrà accordarmi la sua
collaborazione pregherei di compilarlo e rispedire al mio stesso indirizzo mail.
Ai fini operativi mi permetterei di indicare un termine ultimo per l’invio, fine settembre 2013, dopo cui
inizierò le prime elaborazioni; qualora non dovessi ottenere risposta ringrazio anticipatamente per
l’attenzione e non contatterò ulteriormente per il seguito del lavoro.

Penso che il Creser stia facendo un grande lavoro, sono veramente convinto e gliel’ho anche messo nelle risposte sopra invitandolo a far riferimento anche a questo viste le poche risposte che ha ricevuto. Apprezzo parecchio il lavoro che state facendo tu e Pietro; purtroppo, per quanto mi riguarda, un conto è dedicare 1 oretta la domenica mattina presto a rispondere ad un questionario mentre un altro è riuscire a partecipare a delle riunioni a Bologna qualche sera. Mi risulta difficile partecipare ma sono ultraconvinto della bontà del percorso affrontato.

Penso, comunque, che chi chiede informazioni a prescindere meriti risposte, lo abbiamo fatto con diversi laureandi che preparavano la tesi e non vedo perchè non dovremmo farlo con la Regione. Non penso che l’utilizzo delle risposte serva a loro per la legge Regionale e penso, e spero, che non abbiamo secondi fini.
Di solito i questionari sono un ottimo esercizio mentale per capire come viene percepito il GAS e penso che possano servire anche a chi sta alla finestra a cercare di capire che facciamo e come.

Ho chiesto ad Eugenio di poter pubblicare le risposte che ha raggruppato al precedente questionario e le reputo un interessante spaccato e spero veramente che mi conceda l’autorizzazione perchè sono dell’idea che i metodi di confronto non siano mai troppi.

Saluti radiosi

Non sono riuscito a leggere tutto (tanta roba). Una sola cosa. Per il punto 2 (e in generale) eviterei di specificare che utilizziamo il metodo prepagato (vuoi mai che a qualcuno gli entri la pulce nell’orecchio e voglia venire a chiederci conto di come gestiamo questa cosa, anche se la gestiamo in modo trasparente e legale, sai com’è… ); allo stesso modo eviterei di specificare l’entità dei nostri movimenti di merci. Sempre per lo stesso motivo.

Ciao ciao

Davide

Come dice Romeo all’ultimo ma perchè non entrano in un gas, la persona viene prima del ruolo che svolge in società.
Baci
pietro

Romeo,
visto che ce lo chiedevano
ti scoccia scrivere anche al creser ai contatti indicati che ci hanno inviato il questionario e che stiamo rispondendo in questo modo?
Potrebbe essere un ottimo spunto anche per gli altri!
un abbraccio e grazie ancora (a me risulta più semplice fare rete di persona che perdere senno in un questionario online)
D.

Fatta mail or ora a mailing list della legge regionale, altre caselle mail non me ne trovo, grazie

Saluti radiosi

“Possibile che per la certificazione da agricoltura biologica (che dovrebbe essere quanto più vicino “all’agricoltura naturale” possibile) si debbano spendere soldi? Sarebbe forse più giusto che li spendessero quei produttori che invece non la usano per certificare che hanno fatto i trattamenti con le giuste cadenze e tempi di raccolta e con prodotti non tossici” SPLENDIDA osservazione!

Per il discorso di rispondere a nome creser, a nome ingasati etc, io la vedo come Romeo.

Romeo però soprattutto nelle prime risposte devi fare lo sforzo di essere un po’ più sintetico 🙂

Concordo con Davide di non esplicitare troppo i tipi di pagamento.

Non concordo sul fatto che solo entrando in un gas si ha il diritto di chiedere come funziona. Metti caso è un cliente dell’apebianca che non ha il tempo/modo/etc di seguire una referenza etc. Non è degno di sapere lo stesso che esiste un’altra realtà? eppoi… noi ci abbiamo messo un anno a seguirvi da fuori prima di decidere di entrare dentro… ogni cosa al suo tempo.

Romeo, un’ultima cosa, non credo che ci sia così tanta attenzione alle cose là fuori, la crisi fa riutilizzare un prodotto più volte prima di buttarlo, ma comunque sebbene in crescita, le realtà come un GAS sono sempre di nicchia (purtroppo)

Grazie mille per tutta la disponibilità!!!!

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