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Resoconto incontro in Comune 1/3/2012

Cari inGASati, nei giorni scorsi abbiamo ricevuto l’invito da parte dell’Assessore Maria Maltoni (Deleghe al Commercio, alle Pari Opportunità e alla Conciliazione, tra le altre) a partecipare ad un incontro conoscitivo delle realtà Solidali presenti sul territorio.
“Per creare un momento di coordinamento nelle realtà locale, tra tutti i soggetti che hanno una visione in qualche modo “alternativa” dell’economia, con l’obiettivo di creare un vero e proprio distretto dell’Economia Solidale ed iniziative conseguenti sul territorio. “
Questo invito, ha portato tra i disinfi da una parte  se non altro la curiosità di sentire cosa ci volevano proporre, dall’altra c’è chi dice che non dobbiamo farci coinvolgere dalle Istituzioni che potrebbero solo essere interessati per motivi politici.
Però io penso che andare a parlare con i politici per informarli, per fargli capire che bisogna cambiare questo sistema di fare economia per il bene di tutti, sia utile.
Alla fine all’incontro siamo andate [degli inGASati eravamo tutte donne 🙂 ] per ascoltare e riportare poi al Gruppo.
PRESENTI (perdonate qualche nome mi è sfuggito)
Cooperativa Equamente (Bottega del Mondo) Fabrizia
Gas Gas (Giuseppe Cimatti)
BarcoGas (Carlo Rondoni + Adriano)
L’ape bianca (la sua rappresentante è anche coordinatore del GIT – Gruppo Integrazione Territoriale di Banca Etica) (interessante realtà questa che aprirà ad Aprile c/o la ex- Maison Coloniale sulla via emilia… ne vale un incontro in plenaria, la butto là..)
Slow Food (Giuseppe)
InGASati (Silia Villagrappa, Ornella GasRage, Claudia&Matteo e PaolaP Ca’ Ossi)
Non si sono presentati i produttori (per loro è più difficile riuscire a partecipare ad incontri di questo tipo)
Apre la seduta l’Ass. Maltoni, ricordandoci che Forlì è dal 2010 Città Equosolidale e che da tempo appunto stava pensando a come far conosce le altre economie e cosa si può fare nel territorio, ricordando ad esempio che il mercato km0 di Piazza Dante ha qualche realtà Biologica, 2 Produttori che vendono direttamente, è stato attivato il Last Minute Market (dal Mercato ortofrutticolo all’ingrosso, i vari carichi di ortofrutta non venduti vengono donati a varie associazioni di volontariato) .
Di fatto ancora sono tante le cose le cose ancora da fare, e c’è questo progetto di legge regionale per i GAS a cui un gruppo di lavoro sta lavorando (anche tra gli altri gas regionali, e dalla redazione del giornalino A TUTTO GAS abbiamo avuto modo di sentire le testimonianze di chi ha partecipato agli incontri e le proposte, per capire se è una cosa che davvero ci serve come GAS oppure è controproducente, ma di questo forse è meglio parlarne in un articolo apposito sul blog.
Insomma dialogare attorno ad un tavolo di lavoro per legare il Comune di Forlì (e non solo quello) a queste tematiche e pensare appunto a questo Distretto di Economia Solidale (DES)
A parte la breve introduzione dell’Assessore, la parola passa ai presenti:
– Geppo dei GAS GAS  (circa 70 famiglie) ribadisce che alla loro realtà (e non solo la loro…) servirebbe un posto per il carico/scarico, un posto dove far arrivare i corrieri o i fornitori direttamente col camion, ma anche riservato ai gasisti, cioè da poter chiudere a chiave.
Anche i posti dove incontrarsi per le riunioni vengono tirati in ballo, ma gli inGASati oltre al villaggio Mafalda ricordano di aver ricevuto la possibilità di incontrarsi o di organizzare incontri anche presso il Centro Famiglie di via Bolognesi. Anche l’Ape bianca, presentando la nuova attività, informa che mettono a disposizione degli spazi.
BarcoGas Richiede un occhio rivolto ai produttori, che siano biologici! non è sufficiente una filiera corta. Deve esserci rispetto dei terreni e un aiuto ai piccoli produttori.
A tal proposito l’Ass. ricorda che è il caso di confrontarsi con la CONSULTA dell’AGRICOLTURA, dare la possibilità di organizzare un incontro con le aziende agricole assieme alle associazioni e ai GAS in modo da far incontrare i produttori e informarli del possibile interesse di acquisto da parte ad esempio dei GAS.
l’Ape bianca si presenta.  E’ un centro Cultural Commerciale. La prima impresa Sociale (inserimento lavorativo) registrata in regione (mi sembra). E’ una cooperativa con un comitato etico. Avranno, come già detto, la possibilità di spazi eventi.
In realtà tutte le cose raccontate fin’ora già sono viste e trattate anche da loro, attenzione al biologico, riguardi verso i produttori, etc…
Ad esempio stanno lavorando per farsi confezionare direttamente dai produttori d’origine (anche del commercio equo!) i prodotti e lavorano anche sul vuoto a rendere.
Slow Food partendo dal loro motto Buono Pulito e Giusto, suggeriscono di realizzare una rete dove coinvolgere più produttori possibili (biologici). Ma spesso i produttori sono irraggiungibili
inGASati, prima io sottolineo che il gasista non è solo colui che vuole fare una spesa biologica (per quello si può andare a fare la spesa direttamente ai negozi di biologico), ma che c’è un impegno sia verso i produttori sia verso gli altri componenti del gruppo. Ornella evidenzia che bisogna cambiare il sistema, la terra deve essere un reddito, si deve esssere solidali verso l’azienda.Sostiene che a Forlì il mercato di piazza Dante non va bene perché vi sono sia produttori biologici che non e questo porta dei rischi e degli equivoci (successi anche a Forlimpopoli). Pertanto il mercato deve essere solo biologico.
Rondoni (BarcoGas) dice che il DES è fondamentale e spiega 2 punti:
   1) chiarezza: il km0 non è sinonimo di qualità
   2) Informare la politica ma anche chiedere alla politica
  Propone:
1) Per quanto riguarda l’informazione un portale della rete solidale. Dove ci sia l’informazione mirata atta crescere il DES, con la Politica, i produttori, i consumatori etc
2) Una strutturia territoriale (se vogliamo chiamarlo osservatorio) (ad es. l’assessore all’agricoltura comunale/provinciale/regionale che sia può dedicare 2 soldi alla formazione sul territorio per i produttori, per attivare l’utente e la politica che devono crescere insieme.
Suggerisce ad esempio di contattare le pro-loco delle valli per le varie sagre affinchè vengano informati i produttori che esistono anche altre realtà di commercio. Altro momento di incontro con i produttori e possibile lancio del distretto potrebbe avvenire durante la festa Artusiana di Forlimpopoli, attraverso la via BioFelice, dove – di nuovo – è possibile fare incontrare i produttori.
Rondoni propone di dedicare anche a Forlì una via all’economia sostenibile
Fabrizia (Equamente) è d’accordo con quanto si è detto fin’ora, ma suggerisce di continuare ad incontrarsi finchè questo distretto non è realizzato (e chiamare anche realtà che potrebbero essere interessate al distretto e che non si è pensato di chiamare). In modo anche da conoscersi e conoscere le iniziative da portare avanti insieme e coordinarsi per non sovrapporre le cose
L’Assessore quindi riepiloga di ritrovarsi e capire le varie esperienze e necessità:
1) per Forlì quali possono essere le sedi adeguate per le consegne del GAS
2) Creare un portale (che è un po’ di difficile gestione, e per il momento si potrebbe utilizzare la pagina già esistente sul sito del Comune, la pagina del Commercio equosolidale che può diventare la pagina dell’economia solidale con tutti i contatti delle varie parti interessate del distretto)
3) Un incontro tra la consulta dell’agricoltura e le associazioni varie
4) Coordinamento tra soggetti x creazione eventi
5) Sta prevedendo un ciclo di incontri in autunno sull’economia non tradizionale, sulla cooperazione sociale etc.
Si chiude l’incontro ricordando la notte verde (5 maggio) che mette insieme diverse iniziative: la notte blu dell’europa, una serata di innovazione responsabile per creare appunto la NOTTE VERDE DELL’EUROPA.
Ci si incontrerà in futuro e chi non era tra i destinatari dell’invito, ma la cui presenza è inerente queste tematiche può essere segnalato per partecipare. Tra cui ad es. l’Associazione GAIA che ieri sera in plenaria abbiamo saputo si sta muovendo pure con il Comune, ma con interlocutore diverso.. 🙂
Chiedo a PaolaP, Ornella e Silia di integrare e correggere là dove è necessario.
Pietro ieri sera ci ha riportato la sua testimonianza di come le cose attualmente NON FUNZIONANO nella questione politica locale rivolta ai produttori, lascio a lui la parola qui nei commenti successivi, a parer mio a maggior ragione val la pena spendere energie e tempo per cercare di cambiare le cose. Ovviamente ognuno ha la propria opinione ma sarebbe comunque opportuno capire se vogliamo continuare a sederci attorno al tavolo comunale assieme alle altre associazioni interessate o se vogliamo tagliarci fuori e in questo caso datemi una risposta per l’Assessore.

4 risposte su “Resoconto incontro in Comune 1/3/2012”

Grazie mille Claudia per il riassunto, i temi trattati sono interessanti, ieri sono stato a Bologna per l’incontro dei gas regionali, si è parlato dei des esistenti e di quelli che stanno per partire, cosa molto interessante ma mooooolto impegnativa da metter su.
Sulla questione dei produttori il punto è proprio che non voglio SPENDERE energie ma bensi USARLE per costruire dei progetti funzionanti, te lo dimostra il fatto che sono implicato attivamente e da anni in circa il 100 % dei progetti elencati nel tuo riassunto.
La politica locale fatta dai cittadini funziona benissimo, quella ufficiale purtroppo rischia di farti perdere tempo e sfiancarti essendo troppo distante dalla realtà e questo i produttori lo sanno benissimo, per questo non c’erano.
Se i signori che paghiamo per governarci cominciano a fare esperienze pratiche sul territorio forse cominceranno a capirci qualcosa altrimenti…meglio stare a casa con la famiglia.
abbracci cari e grazie ancora
Pietro

Perchè i discorsi dell’assessore non siano aria fritta bisogna avere i tempi, cominciando da quello del successivo incontro: i progetti senza tempificazione restano sogni. Comunque nel prossimo incontro sarà bene in premessa sottolineare il requisito della AUTONOMIA dei Gas. Cordialmente saluto tutte e tutti. Mikele

Grande Mikele sono daccordo sul fatto dell’autonomia e anche sulla questione della tempificazione.
Da capire anche quale idea di des ha il Comune, quali agevolazioni pensa che siano utili per i gruppi sul territorio, quali realtà scegliere e come selezionarle, chi gestisce il Des, che tipo di sviluppo vogliamo, bio o mischione,il discorso è lungo e complesso.
abbracci
Pietro

DES: Mi vengono i brividi … io di Distretti ricordo solo quello Militare 🙂

A parte gli scherzi Claudia complimenti veramente per il grande resoconto!

Mi auguro anche io che si tocchi con mano l’organizzazione per capire meglio di cosa c’è bisogno, solo scendendo alla “pratica” di un progetto concreto attuato si può capire come lo stesso si possa aiutare o replicarlo o semplicemente migliorarlo, so che non la pensi esattamente così Claudia e rispetto sia il tuo pensiero che il tuo impegno!

Grazie mille

Saluti radiosi

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