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Riassunto dell’incontro Forlì città in transizione

ne approfittiamo pubblicando la mail riassuntiva di Andrea

Ciao transizionisti forlivesi!

Per chi non è riuscito a venire domenica all’incontro, ho preparato un riassunto di ciò che è successo.
Poi l’ho riassunto ancora, fatto bollire un po’ per rassodarlo ed ecco qua il “concentrato” di Transizione 🙂

*** Riassunto dell’incontro di domenica scorsa ***
L’incontro è iniziato con una presentazione “a coppie” tra vicini di posto, il cosiddetto “ascolto attivo”, in cui a turno in pochi minuti uno parla e l’altro ascolta e poi ci si scambia di ruolo (detto così non fa molto effetto, ma garantisco che dal vivo è diverso).
Oltre alla presentazione di sé, si illustrava anche quale motivazione ci avesse spinti ad essere lì e cosa si riteneva che fosse la Transizione.
E’ stata poi presentata la storia della nascita del movimento, iniziato nel 2004 dal professore britannico Rob Hopkins in Irlanda a Kinsale insieme ai suoi studenti. Entrando in contatto con il geologo Colin J. Campbell (http://en.wikipedia.org/wiki/Colin_Campbell_(geologist)) dell’associazione per lo studio del picco del petrolio (ASPO – http://peak-oil.org/), vennero a conoscenza della teoria – poi confermata dai fatti – del picco del petrolio, appunto. Dopo un lavoro di squadra, presentarono alla cittadina un piano per la discesa energetica a Kinsale.
Rob, tornato a casa sua a Totnes (UK – http://www.transitiontowntotnes.org/), pensò che si potesse replicare quel lavoro, in modo più strutturato e meno frettoloso.
L’iniziativa ebbe successo, così successo che altre città di varie dimensioni in Gran Bretagna la “copiarono” e il passaparola mediatico la fece conoscere e replicare in tanti altri luoghi in tutto il Mondo.
A questa introduzione, è poi seguita una parte più specifica sul processo di Transizione. Esso segue tre fasi:
– Testa (presa di coscienza/studio dei problemi e delle conseguenze del picco del petrolio e del cambiamento climatico, delle loro connessioni, di come il nostro modo di vivere sia ad essi direttamente collegato, della scarsa resilienza della nostra società);
– Cuore (prendersi cura dell’impatto emotivo che queste informazioni hanno su di noi in primis e sugli altri, lavorare sui sentimenti di paura e sconforto che possono insorgere e focalizzarsi su una visione positiva del futuro. La nostra società e il nostro stile di vita hanno una dipendenza dai combustibili fossili proprio come una persona può avere una dipendenza da fumo/alcol/droghe ecc. Questa dipendenza può essere superata, come per le persone, approdando infine ad una condizione migliore);
– Mani (passare all’azione, realizzando iniziative concrete e tangibili per la collettività, riscoprendo la dimensione comunitaria, che si colloca a metà tra l’individuo e la società/governo. Un efficace modo di capire le mani lo abbiamo visto in questo filmato https://www.youtube.com/watch?v=rtoUgj54owg)
Dopo il video, alcune persone sono intervenute e si è accennato ai temi dell’economia solidale, dei gruppi di acquisto, del picco del petrolio e di altre risorse. Essendo un po’ tardi, non si è riusciti ad approfondire e a discutere queste tematiche come forse avremmo voluto, tuttavia ci sarà senz’altro modo di farlo le prossime volte, durante occasioni dedicate a questo.
Nel prossimo futuro organizzeremo quindi incontri per dare avvio alla fase “testa”, conoscerci meglio, parlare, organizzare il gruppo.
Dopo metà marzo potrebbe esserci la possibilità (da confermare) di fare un transitionTalk in un weekend, con uno o più facilitatori di Transition Italia (dura circa 4 ore).

Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno partecipato, soprattutto Paolo ed Erika del maneggio “il raggio di sole” – che ci ha gentilmente messo a disposizione la saletta e le attrezzature – e l’assente Claudio – che ha prestato lo schermo.
Chiunque sia interessato a mettersi in contatto con noi, in attesa della nascita di un qualche tipo di canale pubblico/ufficiale, può scrivere a andream@canaglie.net