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Riflessioni – Maschi e InGASati

Si parla tanto di differenze di genere e l’accento è spesso, giustamente, sulle Donne, per via delle discriminazioni, delle violenze e del duro cammino verso una reale uguaglianza.

Oggi 14 marzo quasi una settimana dopo la Giornata Internazionale della Donna, vorrei però parlare di Uomini, di Maschi.  Un genere, il nostro, in via di estinzione.

E questo, che ci torna indietro come un boomerang, dopo che i nostri padri hanno creato un mondo di plastica e di chimica,  è un andare verso l’uguaglianza di genere un po’ forzato.

Preoccupante, abominevole.

Per farla breve, ieri, mio malgrado cedevo al richiamo della TV vedendo questa inchiesta, che vorrei suggerirvi:

http://www.presadiretta.rai.it/dl/portali/site/puntata/ContentItem-6865d5fe-8e5a-448d-8b53-59598abc739c.html

Tante cose già le conoscevo, quasi tutte per la verità, ma sentire tanti e tali scienziati e istituti di ricerca dal Ramazzini di Bologna ad un Istituto guida a livello europeo sulla fertilità presente a Copenaghen, dire finalmente senza fronzoli che “tutto fa male”, dalla carta da forno ai parabeni negli shampoo, ai bisfenoli nella pellicola trasparente per alimenti o negli scontrini, ai composti velenosi presenti negli abiti outdoor, con tanto di intervista alla Salewa (che tanto sembra amante della vita e della Natura) è stato forte, davvero, anche per me.

Sapere che i nostri figli o i loro figli probabilmente avranno seri problemi di “mascolinità” per colpa del mondo che i nostri padri hanno creato, infestato da migliaia di molecole chimiche che costituiscono cocktail letali, su cui nessuno in Europa si è impegnato a stabilire limiti tollerabili (solo per singole sostanze è stato fatto…) con evidenza scientifica di correlazione stretta tra aborti e intossicazione della madre da bisfenoli, capite, se la madre si mangia abitualmente la pizza da asporto  o determinati alimenti in scatola, poi ecco avrà in corpo un alto tasso di bisfenoli, che sono stati trovati in tantissimi casi di aborto! Ecco fare 2+2 non è difficile..

Una crema contenente centinaia di sostanze chimiche cancerogene: in pochi minuti quella roba è nel sangue, che alimenta il nostro corpo,  alimenta i nostri cervelletti..e poi sragioniamo, magari.  E’ il minimo..

Questo giustamente deve farci arrabbiare,  pensare che non possiamo accettarlo.

Ma non deve farci sentirci senza speranza, o dire tanto ci abbiamo gli inceneritori, l’inquinamento ambientale, tanto ci sono mille cause di morte improvvisa al giorno d’oggi. No, mai, perchè noi, nel nostro piccolo, qualcosa la possiamo ancora scegliere, abbiamo anzi, quali persone senzienti e che cercano di informarsi e capire le cose, il potere dei consumatori.  E se ci uniamo, se siamo tanti, facciamo massa critica. E possiamo dare un contributo a cambiare direzione, alla produzione, al commercio, all’industria, alle leggi.

Per creare un mondo più sano e che consenta alla specie umana di non estinguersi tra atroci sofferenze. Per cambiare marcia.

Che poi la specie umana siamo noi, i nostri figli, genitori, amici…mica un concetto astratto.

E questo da consumatori è  un contributo  alto, nobile e concreto, a mio parere a volte più alto di quello espresso in cabina elettorale.

Il GAS ci prova, noi dobbiamo provarci…anche perchè, detto tra noi, qualche maschio in più nel nostro GAS non guasterebbe, no??? 😉

3 risposte su “Riflessioni – Maschi e InGASati”

Ciao,
per esperienza personale, posso dire che, anni fa, parlai con diversi medici chiedendo come mai, tantissime coppie oggigiorno, dovevano ricorrere alla fecondazione assistita. Tutti mi dissero che era per vari motivi, soprattutto l’aumento dell’età in cui si pensava di “metter su famiglia” …
La mia paura è che stiamo lottando contro i mulini a vento… Per es.il paracetamolo è la tachipirina ed è uno dei pochi farmaci che danno alle donne incinte e i bambini (credo)… Altro es. io mi faccio i muffii in casa con prodotti bio, buoni, farine integrali etc etc…poi ???? li metto nel pirottino che è contaminato di PFC!!! O faccio le torte con la carta da forno !!!! Oppure cerco di fare passeggiate e mi vesto con le maglie della Salewa …non ci si scappa !!!
Però il non fare niente sarebbe peggio !!! Ecco perché da sempre nel GAS diciamo che fare la spesa è un atto politico !!
Però siamo troppo pochi a capire e a credere a questo…. siamo tutti troppo presi dalle ns. piccole beghe, dal ns. piccolo orticello, che non vediamo oltre al ns. naso !!!
PS: avevo appena fatto incetta di prodotti Salewa durante i saldi !! Mannaggia….cercherò la Paramo ora!! Grazie…

Certo Cri, le cause sono tante, ma sapere che abbiamo un grande potere di scelta nei cibi, cosmetici, pentole e oggetti vari di uso quotidiano di cui ci circondiamo e che ai sensi dell’inchiesta sembrano gran parte del problema, è già una bella notizia.

Anche perchè le alternative salubri ci sono quasi sempre, come per le padelle antiaderenti, o immagino anche per i pirottini.
Credo che informandosi si possano trovare: certo bisognerebbe imparare a leggere un INCI sui cosmetici, o almeno riconoscere i prodotti più pericolosi con l’aiuto del BIODIZIONARIO http://www.biodizionario.it/

La Tachipirina anche..personalmente riesco a farne a meno nel 100% dei casi, certo bisognerebbe anche prendere un po’ le distanze dai medici, o andare a cercarne di veramente illuminati. Sopportare un po’ il dolore e combatterlo a tavolino, in modo preventivo.

Per le passeggiate senza intenti competitivi, il mio consiglio è di usare vecchi abiti comodi dismessi, possibilmente in fibre naturali (cotone/lana/canapa, se li trovi anche BiO). Poi una giacca o un antivento e sicuramente un paio di scarponi da trekking tecnici ci stanno, ma con moderazione. Non credo sia necessario essere tutti tecnici per una passeggiata o escursione, anche perchè le fibre naturali sono più confortevoli per starci dentro molte ore e l’acquazzone lo si piglia di rado in passeggiata alla fine..Vogliamo parlare per esempio delle ciaspole? In tanti anni che salgo sui ns. appennini, mai un giorno in cui fossero necessarie nè utili, perchè la neve era poca, oppure sufficientemente compatte. Però vedi orde di escursionisti ciaspole-muniti. Quindi magari ci si informa e si affittano solo se servono davvero.

La montagna credo sia un esempio di luogo naturale per eccellenza, quindi dovremmo andarci più spogli possibili, perchè troveremo meno pericoli lì che in città o nelle nostre case.

Per i tuoi capi, potresti tornare in negozio e chiedere se nei prodotti Salewa che hai acquistato si trovano i PFC e se li hai presi da poco vedere se te li prendono indietro. Di solito in questo settore di solito i rivenditori sono seri e disponibili..

Poi comunque oltre alla Paramo esistono una serie di aziende PFC free che trovi qui:
https://www.greenme.it/informarsi/ambiente/17542-indumenti-outdoor-montagna-sostanze-chimiche#accept

Potremmo suggerire ai negozi outdoor di Forlì perchè inizino a preferire tali prodotti, magari convenzionarci come GAS sull’acquisto di prodotti PFC free.

Certo magari fra qualche anno si scopriranno altre sostanze pericolosissime che oggi sono di uso comune. In generale comunque sarebbe meglio stare lontani dalla chimica e andare spesso in montagna e respirare vigorosamente per caricarsi di prana, di aria pulita.

Personalmente trovo molto pericolosi i profumi e i cosmetici chimici di cui tante persone si cospargono abbondantemente, disturbando anche chi le circonda, costretti a respirare molecole tossiche a go go, per ore. Esempio insegnanti e operatori che stanno con bambini o anziani, scuole, ospedali, luoghi affollatissimi e spesso pochissimo ventilati, come carrozze dei treni che diventano camere a gas in cui ci si abboffa del famoso cocktail micidiale, soprattutto al mattino quando molti passeggeri sono belli profumati e incremati.

E pensare che i profumi naturali di cui possiamo rifornirci per es. da Remedia, col GAS, oppure da Olfattiva per citare un altro eccellente produttore locale, non danno veramente alcun fastidio nè problema.

Poi i prodotti per la detergenza di case, ospedali, luoghi pubblici, anche quelli sono una bella bomba, che si potrebbe disinnescare con minimo sforzo, stabilendo per gli appalti pubblici regole che obbligano a scegliere prodotti veramente naturali, salubri.

Dal canto nostro come GAS dovremmo certo impegnarci per fare informazione, conoscenza, per scegliere prodotti che fanno la differenza, ma anche, internamente, per sorvegliare su un aspetto chiave sul quale facciamo la differenza: i prezzi. Perchè il GAS offre la possibilità alle persone di accedere a prodotti di qualità, più salubri e a prezzi spesso confrontabili con quelli dei prodotti standard.

Quindi occhio ai prezzi, sempre, a costo di essere antipatici coi nostri fornitori, perchè se per un qualche motivo lasciamo correre, cessa uno dei nostri pilastri e motivi di esistere.

mi ero persa questo articolo,. mentre avevo già avuto modo di parlare con un amico del servizio di presa diretta. Noi stiamo scoprendo lentamente (troppo?) tutti i danni che l’accelerazione degli ultimo 60 anni ha provocato nelle nostre vite in termini di salute psico-fisica. Abbiamo la mania del progresso, del pil, della crescita…e questo è il risultato. Il Gas è una scelta importante e dovrebbero farla tante persone. Ho appena finito di leggere una inchesta in tre pintate su l’internazione sulla grande distribuzione organizzata e che sospiri di sollievo ho fatto ad ogni pagina pensando che sono nel gas.
Comunque io credo che in generale la cosa fondamentale sia la moderazione, la sobrietà la misura. perchè io ho una tuta dell’adidas di quelle plasticose degli anni ’90 che non è il massimo ma ce l’ho, appunto, dagli anni ’90 (facevo le medie, unica concessione alle marche che mi fecero i miei) e quindi l’impatto ambientale di una cosa che mi dura 25 anni direi che è comunque meglio di un continuo creare rifiuti…per quanto green… o no?

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