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Transition Town, vogliamo approfondirne il significato?

Stiamo ragionando a 4 teste (Claudia Lombardi, Andrea Zecchini, Silvia Carraro e Romeo Giunchi) sulla possibilità di organizzare una plenaria sulle Transition Town.

In pratica le transition town non sono altro che un movimento che si prefigge di prepararsi sia agli effetti del riscaldamento globale che al progressivo calo del petrolio disponibile per non farci trovare completamente impreparati a quanto potrà succedere.

In pratica si tratta di costruirsi una bella arca di Noè rigorosamente a vela per sopravvivere anche dopo il diluvio universale :-) 

A parte gli scherzi, l’idea sarebbe quella di invitare qualche rappresentante di questo movimento a parlarci per spiegarci un pò meglio la cosa per capire meglio il perchè dello straordinario successo  e della rapida diffusione di questo movimento. Chi vuole può approfondire al meglio la cosa su wikipedia dove mi sembra che sia esaustiva la spiegazione.

Claudia ha fatto qualche ricerca e qui potrete vedere come creare un evento e potrete anche individuare che l’evento non è gratuito. Sinceramente noi pensavamo di accontentarci di un evento di due/3 ore massimo e farlo rientrare in una nostra plenaria ma avendo un costo di crca 250 € indicativo, serve contarsi per capire se riusciamo ad essere un numero “degno” e che permetta di uscirne ad un costo accettabile per i partecipanti. Poteva essere un’idea anche una cena di finanziamento per coprire parte dei costi … ma sono comunque soldi che escono da noi …

Tra i modi per raggranellare qualche soldino suggeriti da Claudia si possono pensare anche le donazioni in cambio di gadget (magliette se mai riusciremo a stamparle argomento sempre difficile di realizzazione; fazzoletti, sacchetti per confezionare i regali o borse di stoffa o altro che ci possa venire in mente – magari trovando un “referente gadget” volenteroso) e anche le singole donazioni, of course. Magari già anche per le prossime plenarie già fissate (8 febbraio e 15 marzo), dove è probabile che verrà anche gente da fuori… sarebbe bello allestire un “banchetto informativo” all’ingresso della sala, con distribuzione di vari volantini utili tra cui quelli del GAS, il GASlateo, qualche cartolina NatoIngasato e le altre che già erano state preparate o di nuove se ci sono volontari (magari un eventuale gruppo “grafico” disponibile anche ad impostare un volantino “succulento” per publicizzare  questi eventi…… )

Non dilunghiamoci oltre e capiamo chi ci sarebbe, un semplice commento e magari anche la cifra massima che si è disposti ad investire, date possibili sono la riunione di aprile o maggio.

Saluti radiosi

Claudia & Andrea & Silvia & Romeo

5 risposte su “Transition Town, vogliamo approfondirne il significato?”

Dico la mia.
L’argomento è molto interessante. So che alcune città emiliane (tipo S.Lazzaro e altre) hanno cominciato il percorso per diventare transition town.
La domanda è: 250 euro non sono pochi per un evento. In realtà, visto quanti siamo gli inGASati non sono neanche molti. La domanda è: si paga per organizzare questo evento, ma cos’è che stiamo pagando esattamente? Solo i costi di viaggio della persona o persone che vengono a parlare? Oppure sono degli oratori che fanno questo anche come lavoro, quindi gli si paga l’onorario.
In questo caso, sinceramente, la cosa mi convince meno (ma solo perché so che in giro ci sono un sacco di eco-furbi, ecco, quindi in questo caso informiamoci bene su chi sono davvero queste persone…).

anche se fisicamente non sono molto presente ormai da troppo tempo, sono sempre con voi nei pensieri e nelle letture…e nelle sollecitazione di Romeo.

Concordo con Davide anche se non conoscendo l’argomento credo che un approfondimento sarebbe certo di interesse.

Bisognerebbe valutare se creare un evento aperto a tutta la cittadinanza.
In questo caso potrebbe essere utile un qualche patrocinio di enti o altre realtà locali con richiesta di contributo per evento, stampa volantini ecc.. Essendo noi ormai un gruppo di associazioni questo sarebbe possibile ma ovviamente la cosa è da valutare insieme in merito alla opportunità o meno e soprattutto bisogna considerare che ciò necessita di energie di qualche ingasato volenteroso.
E’ un argomento da proporre preliminarmente in una plenaria.
Ho detto la mia e ora …a voi…

monimon

condivido il fatto che l’argomento sia molto interessante, vero anche il discorso di Davide.
Sarebbe interessante poter approfondire.
La butto là;guardando il link su wikipedia, il comune di Monteveglio (BO) fa parte di queste Transition Town, qualcuno ha agganci, conoscenze o amicizie, da poter aver 2 informazione in più prima di investire 250 eurozzi?

Paolo, ma Paolo Ermani è uno che di transition town può spiegare qualcosa?

Dubito che i tempi non siano ancora maturi … siamo in 6 … 🙂

Saluti radiosi

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