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Filippo e il farro; facciamo la prova pasta?

Dunque dunque,

A seguito di questa discussione Filippo è partito con la semina e lo scorso Sabato Filippo ci è venuto ad aggiornare sulla situazione: attualmente ci sono circa due ettari di terreno seminato e di piantine alte oramai 10 cm: farro, senatore cappelli e gentil rosso. Mezzo ettaro di terra è pronto per il cece che verrà seminato indicativamente a marzo tempo permettendo.

In precedenza il suo padrone di casa aveva seminato 5,5 q.li di Farro triticum dicoccum proprio di fronte alla casa dove vive Filippo: il suo padrone di casa non ha più comprato il seme del farro ma si è semplicemente mantenuto il farro con gli ultimi raccolti e così ora da quel lato è autonomo e semina una parte di quello che raccoglie senza coinvolgere la filiera sementiera proprio come è sempre stato fatto dai nostri avi. Inoltre non ha fatto trattamenti alla coltura ed al terreno (ma non è certificato bio…) .

Il farro è stato in parte decorticato e, in parte, anche perlato a Brisighella in un mulino.

Filippo ha fatto diverse prove di macinatura e di pastificazione che sono venute bene.

Il prezzo finale è di 2 € al kg e se lo volessimo far macinare da Conficconi ci sarebbero da aggiungere ulteriori 30 centesimi circa al kg.
Potremmo quindi acquistarlo e farci la farina oppure anche la pasta e per questo potremmo sentire La Romagnola.
Vi riporto quanto, alla discussione sopra riportata, riguarda la pastificazione con “la Romagnola”:

La pasta che produrrebbe sarebbe il tipo semintegrale e integrale, la pasta di semola non ce la consiglia perchè perderebbe molti dei principi nutrizionali, si può scegliere la tipologia o tipologie di pasta, il minimo di farina per pastificare sono 100 kg, il max che può pastificare al giorno sono 5 q.li; la pastificazione avviene in 15-20 giorni da quando le portiamo la farina, Paola ci consegnerebbe la pasta confezionata in sacchetti da 500gr., etichettati con la “nostra etichetta” e imballati in scatole di cartone il costo totale è di 0,70 cent a pacco di 500gr. (ora mi sfugge se è iva incl. o escl.). La scadenza della pasta è di 3 anni.

 A questo punto potremmo decidere di anticipare un pò il “salto” ma dipende solo da noi … magari allargando anche ad altri GAS limitrofi l’esperimento.

Quindi con questa riflessione/ordine si vuole vedere:

  1. se arriviamo a 100 kg di pasta  per pastificare e ricavarne pasta nei formati classici (magari in un secondo momento decideremo i formati da richiedere). Sarebbe bello se qualche gasista decidesse di fare il salto e iniziasse a farci la pasta con le “nostre” farine ….ma forse non siamo ancora pronti a questo …
  2. Inoltre se qualcuno vuole provare il farro decorticato e perlato per qualche zuppa e se si quanti kg;
  3. Infine se qualcuno vuole già la farina di farro potrebbe esprimersi nel seguito.

Sinceramente io considero questa una prova generale per quello che verrà quando Filippoo raccoglierà il seminato alto 10 cm e per capire se ci stiamo “facendo dei viaggi” o stiamo veramente scrivendo un’altra pagina di storia ingasata.

Ora a voi per commentare, ordinare o dire la Vostra, dimostriamo quello che valiamo e che il mondo lo stiamo facendo virare …

Saluti radiosi

 P.s. Io eliminerei (grazie anche a Matteo che mi ha ricordato quanto avevamo già discusso in riunione) definitivamente i prodotti al Kamut dai listini ordinabili dagli inGASati … perchè?

47 risposte su “Filippo e il farro; facciamo la prova pasta?”

Romeo voglio essere la prima, ti seguo ovunque….dopo l’esperienza dei piccoli e della nostra passata …sono pronta a tutto.

Quindi io ci sono per la farina e per la pasta ( anzi penso che i 100 kg a noi ci fanno un baffo….)

Che bello la nostra pasta , con la nostra etichetta, magari ci limitiamo ai formati base del tipo spaghetti maccheroni e minestrina per i bimbi…

Ecco la bozza del mio probabile ordine
5 kg farina
5 kg spaghetti
5 kg maccheroni ( o altra pasta corta)
2 kg pastina

Non vedo l’ora.. vai cacaspilli…

monimon

Ciao Romeo,
il progetto è affascinante,
io non ho solo capito se il prezzo della pasta di €0.70 al pacco include già il costo della farina o meno.
Scusate se sono così venale.
L’idea mi piace molto, noi non siamo ancora sicuri di ordinare ci penseremo un po’ su ma secondo me GLI INGASATI SONO PRONTI.
Ciao
Sara e Michele

Non preoccuparti di apparire venale, ognuno può fare i conti solo con se stesso e le proprie finanze 🙂

I 70 centesimi sono “solo” per la trasformazione cui vanno aggiunti i 2 euro per la materia prima ed i 30 centesimi di macinatura.
Totale 3 € a kg di pasta di farro.

Messa così può sembrare cara ma se guardiamo l’ultimo listino del nostro fornitore di pasta 1 kg di pasta integrale di farro andrebbe oltre i 3 euro e 50 centesimi ed oltre i 4 se non integrale.

Unico dubbio è sulla tassazione ricompresa o no nei prezzi citati per la quale mi riservo di approfondire meglio se raggiungeremo il quantitativo previsto minimo. Grazie a MONIMON, mi hai fatto commuovere!

Saluti radiosi

Perché non provare?!…pagare “qualcosina” in più non dovrebbe essere poi la fine del mondo se come ritorno ci sara’ un buon prodotto km 0! In generale pero’ quello del prezzo non deve essere un problema secondario,il mondo dei gas deve essere per tanti e non per pochi! con l’ aria che tira poi saranno sempre meno!!!
Io la pasta la proverei molto volentieri,sulla quantità anche io non mi sbilancio, ma contatemi pure.

Ciao

Maurizio

Per me ci dovremmo interrogare sul fatto che producendo “da noi” la pasta verrebbe a mancare il corrispondente quantitativo di prodotto a chi già lo produce, con materie bio, manodopera locale, indotto, ecc.
Non si introduce cioè nulla di nuovo, si aggiunge ma al tempo stesso si sottrae.
Non so se questo ragionamento è condivisibile, me lo chiedo anch’io e lo chiedo a voi.
Se noi gasisti anzichè consumare e basta iniziamo anche a produrre, non rischiamo poi di finire nella logica “capitalista” del profitto e amenità simili ?
Remo

Remo carissimo,
interessantissima e arguta osservazione la tua che merita un approfondimento che non so se sono in grado di portare a termine ma ci provo.
Facciamo un esempio: Daniela di zenzero candito produce biscotti e dolcetti con farine di Conficconi e così fa pure il nostro buon forno di Dovadola e qualcosa ha iniziato a fare pure Anna Maria di doppio zero assieme ad altre cose.
Io trovo in questo diverse possibilità aggiuntive di scelta che una volta non avevo poi è certo che se ordino con il forno di Dovadola faccio lavorare un forno veramente all’avanguardia, con dei ragazzi e dei dipendenti che si danno da fare, che usa farina di Conficconi mentre se i biscotti li prenoto da Daniela faccio lavorare lei che ha appena avviato un’attività sua nella quale partecipa un pò tutta la famiglia (quante volte viene a consegnare in auto con la famiglia …) che oltre a usare farine di Conficconi riversa poi su altri fornitori locali i soldi che guadagna per fare la spesa (come peraltro fanno anche i ragazzi del forno di Dovadola) e mi offre in più il servizio di consegna direttamente al gaspaccio. Anna ha invece fatto la scelta di prendere farina da un altro mugnaio più lontano ma comunque sia alla fine ci fermiamo al mugnaio.
Noi, a mio modo di vedere, stiamo risalendo la china andando alle origini di tutto: Filippo si ricava il suo seme un anno per l’altro (eliminando la filiera sementiera… che non è poco, ti assicuro), lo semina in un terreno (prima incolto!) in cui tutti noi se vogliamo possiamo andare a camminare e che mi è di strada per andare a lavorare e comunque è a 15 minuti di bicicletta da casa. Dopodichè si prende il cereale/legume prodotto da madre terra e lo si porta da un mugnaio di fiducia che ce lo macina (prendere un “mulino” e macinarcelo da soli oramai potrebbe starci…) e ce lo rende quindi si porta da un pastificio che ce lo lavora e ci rende la pasta.

CHiaramente come dici tu se compro la pasta di cui conosco tutta la filiera (peraltro risparmiando anche qualche € e qualche chilometro di trasporti/viaggi come dai conti che avevo fatto sopra) non acquisto quella di altri produttori virtuosi ma il fine di questo è cercare di riattivare il territorio che ci circonda. Possibile che per acquistare il seme di qualsiasi genere mi debba rivolgere a tre/quattro multinazionali (oramai sul seme puro forse anche meno…) che, per quanto valide e attente restano pur sempre delle multinazionali che hanno tutto l’interesse a “smettere” di farci conservare il seme in autonomia? So bene che Montebello è virtuosa e da da lavorare a un indotto notevole ma, per come la vedo io, è nelle Marche quasi tutto il suo indotto e per i miei figli (e ti assicuro che non vuole essere “campanilismo famigliare” in quanto penso sinceramente ai figli di tutti noi gasisti … ed anche a coloro che di figli non ne hanno!!!) penso sia meglio riattivare una possibilità di coltivare cereali (magari recupernado terreni incolti ed abbandonati che hanno anche un grave riflesso ambientale in presenza di eventi meteorologici importanti come vediamo ultimamente…) oppure di lavorare in un mulino o in un pastificio che sia qui vicino e gli permetta di non venire estirpati dalla loro terra natia ed oltre a questo se ho il terreno ed il mulino alla portata di bicicletta posso andare a controllare una volta in più se e come lavorano e, parlandone con l’amico del consorzio agrario, venire a sapere meglio se per esempio vende concimi chimici al mio coltivatore di fiducia; cosa che non riesco a fare tanto agevolmente nelle Marche ad esempio.
Poi dobbiamo certamente pensare a come possono fare nelle Marche a sopravvivere ma penso che per tutti, per tutto il mondo, la soluzione sia nella “ri-localizzazione” delle produzioni e delle attività che permettono la sopravvivenza della comunità; significa che probabilmente ci sarà da convertire una parte di produzione cerealicola dell’area attorno a Montebello ad esempio a canapa oppure cotone per produrre ad esempio filati per vestirsi, ecc. e così pure dovrà convertirsi in parte anche la stessa azienda pastaria Montebello.
So che mi sto facendo dei viaggi mentali non indifferenti ma se non viaggiamo con la mente noi lasciamo che qualcun altro prendas decisioni per noi cercando il “proprio” tornaconto che purtroppo non sempre coincide con il nostro. Purtroppo Remo, il “capitalismo” come giustamente rilevi è dietro l’angolo e se ci facciamo prendere la mano c’è la possibilità che zenzero candito possa andare in concorrenza con i dolcetti confezionati del mulino bianco ma se diffondiamo la consapevolezza del consumo locale penso che sarà molto difficile per Daniela “togliere la mani dalla pasta” e metterle in un computer a gestire delle azioni di una S.p.A. così come penso che Montebello quando vedrà che tante piccole realtà locali autonome che si producono i loro cereali si fanno la pasta autonomamente sicuramente saprà reagire allargando o diversificando la sua attività.
Mi spiace aver fatto nomi e cognomi ma l’ho fatto per rendere al meglio i concetti e spero che non me ne vorrà nessuno o, perlomeno, se proprio me ne vorrà …. non passi a denunce ma a semplici richieste di rettifica.

Remo, che ne pensi? Ho bisogno del tuo parere! Per capire e tornare magari con i piedi per terra.

cordialmente e utopisticamente, saluti radiosi

Io ci sto per farina, 5-10 kg, qualche zuppa e qualche chilo di pasta. Il progetto mi piace, credo che così facendo non si tolga lavoro ma si possa stimolare gli altri a cambiare modo e soprattutto luogo di lavoro. Vicino è meglio. Mio suocero coltiva un po’ di granturco, tutti gli anni ci facciamo delle polente inimitabili, da quest’anno macinate da conficconi…
A presto Mauri

Leggendo la mail di Romeo G. e sentendolo parlare di multinazionali e di semi mi è venuto un brivido… non è per scongiurare previsioni catastrofiche ma l’idea che qualcuno in questo caso Filippo, che conosco e so come si pone verso la terra, si prenda cura con tanta passione dell’origine dell’alimentazione a me fa molto piacere e non posso che dire: io ci sto!
Farina e chicchi i miei preferiti, anche da subito!
Indicativamente 10 kg farina, 5 kg farro.

Grazie mille

Mara

vai ragazzi, rumba !
10 kg di farina
5 kg di semi decorticati
5 kg di penne o maccheroni
abbracci
Pietro

anche io ci sto alla grande!!
dobbiamo promuovere queste iniziative locali, e soprattutto Filippo!
mio probabile ordine:
3 kg farina
5 kg spaghetti
5 kg pastina
5 kg pasta corta
2 kg farro decorticato.
andiamo!!
e grazie per il tuo entusiasmo contagioso!
valentina

Ciao ragazzi,
per me un eventuale ordine sarebbe :

5 kg pasta corta
5 kg di spaghetti
3 kg di farro decorticato

la possibilità di avere il tutto a reali km 0 , il produttore che è uno di noi e per questo condivide il rispetto per madre terra e i suoi prodotti, la filiera ridotta al minimo e la certezza che su questa nessuna multinazionale ne tragga profitto, personalmente mi sembrava un’utopia prima di entrare nel g.a.s. . grazie ragazzi.

Luca e Fede
Luca

ciao
io ci sono, non ho idea delle quantità perchè non sono solita utilizzare il farro,… forse perchè non so come utilizzarlo. Però queste iniziative mi caricano un sacco.
Grazie
Irene

Il Farro è il nostro cereale preferito!
Potremmo provare con (è solo indicativo, potremmo aumentare):
2 Kg di farro decorticato
2 Kg di farro perlato
pasta semiintegrale:
3 Kg di spaghetti
3 Kg di penne
3 kg di maccheroni
E vaiii!!

se ci fosse del farro diciamo di scarto, di seconda qualità difficile da commercializzare, vi ricordo che è un cereale ottimo sia per cane che per gatto, per l’alimentazione casalinga autoprodotta.
Filippo facci sapere se c’è del prodotto di scarto e possibilmente il prezzo.
besos
Pietro

Avevamo scritto un commento, ma non è stato salvato.
Orientativamente prenderemmo:

5 kg di farina di farro (è integrale?)
6 kg di pasta vari formati (±2 kg per ogni tipo)

Davide, Gloria e Jacopo

Che meravigliosa avventura!!!E’ emozionante pensare a quanta cura ci sia stata da parte di Filippo per realizzare questo progetto!!
Anche noi ci siamo!!!
La pasta e la farina sono integrali?

4 kg farina di farro integrale
2 kg farro( che differenza c’è tra perlato e decorticato??)
4 kg spaghetti di farro
2 kg penne

Daniela

Io ci sonoooooooooooooooooo. E con gioia!!!!!!!
Acquisterei sicuramente 10-12 kg di pasta (vari formati) e del farro in chicchi (per la quantità ci accorderemo) come quello che il BRAVISSIMO Filippo ci ha portato per assaggio al Gaspaccio.
Salut

Caro Romeo grazie per il tuo trattato sullo sviluppo dell’economia locale, che è in piccolo, ciò che sostenevano alcuni agricoltori della val Montone che ho sentito recentemente nell’incontro al CAI, ma anche quello che sostengono alcuni economisti a livello mondiale. Apprezzo e condivido quello che hai scritto, che sono anche i presupposti per la legge regionale sull’economia solidale di cui si parla ultimamente. Penso che sia proprio questo concetto che deve emergere: un modo nuovo di produrre e di consumare, privlegiando in primis il proprio territorio e le risorse che questo ci offre. Dobbiamo riappropriarci di una economia che ora è nelle mani di pochi, che sfruttano tutti noi, i terreni e l’ambiente in cui viviamo. Noi non dobbiamo supportare delle multinazionali e penso che potranno continuare a lavorare tutti gli attori in gioco e anche molti altri se questo sistema sarà il nuovo modello.
Per me
5 Kg di pasta (spaghetti, penne, ecc.)
5 kg di farina
3 kg di farro perlato
…per il momento

Grazie

Ornella

Si si si! facciamolo! gli ordini non mancheranno, vedrete!

Indicativamente per noi potrebbe andar bene:
1 Kg di farro perlato
1 Kg di spaghetti
5 Kg di pasta corta

Quando leggo queste cose sento di essere entrata a far parte di una èlite…. grazie ragazzi, grazie Romeo!

A presto,
MonicaL

ciao,
io ci sonoooooo anche se non ti so dire con esattezza i quantitativi.

2-3 kg farina
3 kg pasta
ecc

sicuramente aumento

grazie
giulia

ciao!!! ovviamente anch’io sposo il progetto, e vorrei poter aiutare concretamente, visto che mi sono persa la raccolta del cece 🙂
non riesco adesso a quantificare quanta pasta potrei ordinare, perchè deve ancora arrivare quella che ho ordinato da montebello, ma di sicuro 3 chiletti di farro decorticato e perlato li prendo!!! 🙂
e mi interessa tantisssssssimo il farro di scarto di cui parlava Pietro a cui chiederò come somministrarlo ai cani: da solo o con la carne e in che percentuale?? :-))))
grazie: il vs entusiasmo è il mio “virus” preferito !! 🙂
cri

Grande Romeo,
L’entusiasmo e la convinzione con cui affronti nuove sfide e progetti un futuro possibile meritano tutto il rispetto e l’ammirazione possibile !
Io ho riflettuto su questo progetto e le sue implicazioni e mi sono andato sempre più convincendo che il progetto “Filippo e il farro …” sarebbe fantastico se però fosse Filippo a fare la pasta, con la farina sua e del vicino.
Se siamo noi a farla, a fare impresa, la cosa non mi piace più.
Mi dicono anche che il pastificio La Romagnola si trova a Ferrara (e fanno 90 km per portarvi la farina, e altri 90 per portare la pasta), quindi il km. 0 dov’è ?
E se quest’anno faremo la pasta pagandola 3 € al kg e l’anno venturo, viste le quantità prodotte, diventeremo appetibili ad un altro pastificio (Granarolo, ad esempio, ancora più vicino de La Romagnola) che ci offrirà un prezzo minore per produrre la pasta con la nostra farina, sempre garantendo ciò che chiediamo a La Romagnola, allora dovremo cominciare a fare delle scelte economiche, aziendali e politiche, o no ? E cosa diventeremo, così ? Diventeremo un’azienda, mettiamola come ci pare ma questa è l’essenza della cosa.
No, Romeo, non sono convinto, così come non mi convinceva troppo il progetto “dal seme al vasetto”, dove i presupposti erano gli stessi, con l’unica differenza che Master Chef era delle nostre parti.
Per questo motivo acquistai i succhi, la passata e la giardiniera.
Per i motivi di cui sopra, invece, ordino solo 1 kg di farro, oltre ai ceci, quando si aprirà l’ordine.
Grazie per il tempo che hai impegnato per rispondermi.
Un caro saluto. Remo

Bene, ognuno ha la sua visione delle cose com’è giusto che sia e comunque riflettere non fa mai male. Non sono daccordo con Remo quando dice che diventeremo un’azienda e che Filippo dovrebbe fare la pasta a casa sua in quanto, come per altro il km 0, impossibile da realizzare. Comunque ogni commento è importante perchè vuol dire che ci crediamo e ci si confronta.
Magari qualche ingasato può mettere su un pastificio, perchè no, io credo che se oltre a far girare un pò di più l’economia locale riuscissimo a mantenere e generare qualche posto di lavoro sul territorio sarebbe una cosa fantastica.
Tentar non nuoce !
abbracci
Pietro

Quando troverò sugli scaffali dei negozi la pasta Ingasata invece della Montebello, prodotta a 60km da Forlì e venduta anche negli USA, allora sarò convinta anch’io che abbiamo passato il segno.
Nel frattempo:
3 kg spaghetti
3 kg pasta corta (maccheroncini/penne..)
2 kg farina.
5 kg di scarto per le belve di casa, se possibile.
Mitici!!!!!!!
Monica

ciao Remo,

volevo anzitutto farti presente che producendoci la pasta da noi non toglieremmo sicuramente lavoro a Montebello che vende quantità enormi in tutto il mondo e che manda alcuni dei suoi prodotti a lavorare fuori.

Quello che vorrei creare con voi gasisti non è sicuramente business(fin’ ora i prezzi dei miei prodotti li ho fatti con voi), ma trovo interessante l’ idea che un gas possa prodursi e autogestirsi in loco dei terreni seminando ciò che non è possibile reperire in zona o prodotti su cui c’è una forte speculazione commerciale, a volte a causa di brevetti o a causa di filiere interminabili che portano il cibo su e giù per il paese.
Ad esempio il grano Graziella Ra si dice sia uguale al kamut, hanno solo cambiato nome, messo un altro brevetto, la leggenda sul misterioso ritrovamento del seme è quasi uguale e ogni volta che compri un pacco di quella pasta paghi anche i depositari del brevetto.Inoltre non sai dove e come è stata coltivata e quanto è stato pagato l’ agricoltore che ha prodotto quel grano.
Quello che mi piacerebbe, con voi, è scardinare questi meccanismi per rendere un cibo sano e locale alla portata delle tasche di tutti. I cereali sono qui, a due passi da casa vostra, adesso sono alti solo pochi centimetri, ma tutti possono venire a vederli tutte le volte che vogliono, non è stato dato assolutamente niente al terreno, neanche prodotti ammessi nel bio.
Mi piacerebbe mettere su un pastificio artigianale e km 0 dove produrre pasta dai nostri grani, mi sto informando… ma andiamo per gradi, ho iniziato quest’ anno a coltivare cereali! se dovessero avere buone caratteristiche da pastificazione vale la pena andare avanti. E’ vero che la Romagnola non è a km 0, ma è il più vicino, per quest’ anno faremo delle prove, il prossimo anno si vedrà!

Pippo

ah! dimenticavo, di farro di scarto non ne ho, ma ha veramente molta resa e un costo non elevato, quindi si può provare a usarlo anche per gli animali (50grammi che triplicano in cottura vengono circa 10 cent).Però ho un po’ di farina di farro vecchia che regalo, non è molta ora non ricordo.Al momento della macinatura posso farmi dare lo scarto da Ilario se a qualcuno interessa.

Per quanto riguarda le farine ad Ilario avrei fatto fare una T1(resa 85% dal chicco) che corrisponde a una semintegrale,che dovebbe essere la migliore anche per la romagnola; però se in molti la vogliono integrale direi che non c’ è problema.

Il farro è perlato, quindi cuoce in fretta ma con la perlatura è meno nutriente rispetto al decorticato (la perlatura non è stata una mia scelta).

un consiglio: visto che non sappiamo ancora come verrà la farina non so se vale la pena ordinarne molta con il rischio che non ci piaccia o non renda bene in lievitazione, per la pasta dovrebbe essere ottima.

Pippo

ragazzi e ragazze ingasati ! sostengo il progetto pasta, sto gustando i ceci ed è bello pensare al lavoro chè c’è dietro !
per me 10 kg di pasta di farro, formati da decidere.
Allargo al gasgas, ciao !
Monica

Per noi cuculi spiantati la pasta è purtroppo fuori budget 🙁 ma sosteniamo con 2 kg!
Sicuramente poi
5 kg di farro decorticato
5 kg di farina

grazie e evviva!

ciao e scusa, Romeo, il ritardo 😉
certo che ci sarò con “dal seme al sacchetto”, direi con 5 kg di farro decorticato (non perlato!), 5 kg di farina T1 e 2 di integrale; per la pasta ancora non so, non ne mangiamo più molta, ma se serve a “chiudere gli scatoloni”, contatemi!
per fugare i dubbi di Remo, promettiamo tutti che non cercheremo di diventare una multinazionale!?
a presto
babs

Ciao a tutti, non vorrei farla troppo lunga ma credo che Filippo meriti una risposta ed un chiarimento per tutti, perchè capisco che forse non mi sono spiegato bene.
1) Anch’io, come dice Filippo, credo fermamente che sia una grande cosa “autogestirsi in loco dei terreni seminando ciò che non è possibile reperire in zona o prodotti su cui c’è una forte speculazione commerciale”: ma questo significa produrre il cece, il farro, le sementi, e tutto ciò che vogliamo e che è materia prima.
Da questo a produrre un prodotto finito invece ce ne passa, e ce ne passa tanto …
2) Filippo dice anche che gli “piacerebbe mettere su un pastificio artigianale a km 0 dove produrre pasta dai nostri grani”, ed io credo che sarebbe davvero una cosa bellissima, la più bella che potrei sognare in questo caso.
3) E anche Pietro concorda su questo dicendo che “magari qualche ingasato può mettere su un pastificio, perchè no, se oltre a far girare un pò di più l’economia locale riuscissimo a mantenere e generare qualche posto di lavoro sul territorio sarebbe una cosa fantastica”, e anch’io, come ho già detto, concordo e approvo con tutto il cuore.
Ma ragazzi, ci avete fatto caso che Filippo oppure “qualche ingasato” non sono “IL GAS”, capite bene qual è la differenza ?
In mezzo tra queste due diverse figure c’è un abisso, sarebbe un il ribaltamento del concetto di GRUPPO DI ACQUISTO SOLIDALE, di acquisto, non di produzione solidale.
Io volevo dire solo questo, spero che adesso mi abbiate capito.
P.S. Avete poi pensato, anche dal punto di vista burocratico e fiscale, come facciamo a produrre la pasta ? Io non me ne intendo tantissimo ma credo che su quel fronte sarebbe un vero casino.
Lo so, dobbiamo pensare l’impossibile ogni giorno, ma con tanta lucidità e solo un pizzico d’incoscienza.
Grazie ancora a tutti per la pazienza.
Remo

eccoci finalmente! in via ipotetica, azzardo a dire che noi sicuramente vorremmo molti chili di farro in grani, visto che abbiamo un mulinetto casalingo, come sa pippo. diciamo che potremmo aggirarci sui 10-15 kg, o anche di più… dovrei consultarmi con igor che al momento non è qui. per la pasta potremmo aggirarci anche noi sui 5 kg. tutto da riconfermare in caso si partisse…
un abbraccio e speriamo bene
debora

Holà,
grazie a Babs per il bellissimo nome … già adottato, dal seme al sacchetto 🙂
grazie a Filippo per aver voluto spiegare direttamente i suoi progetti che sono fenomenali sapendo bene a cosa andrà incontro con la burocrazia italiana!

Remo, sarò sintetico, ma ti ringrazio della risposta e ti assicuro che il tempo per il confronto è sempre costruttivo per tutti!
Azienda: il codice Civile la definisce: “il complesso dei beni organizzati dall’imprenditore per l’esercizio dell’impresa”

Direi che con tale definizione si comprende bene che l’azienda deve far profitti altrimenti non giustificherebbe la sua esistenza.

Il GAS sul progetto Dal seme al vasetto non ha guadagnato un solo euro, ha pagato le fatture dei fornitori e la fattura dei trasformatori e pari pari a girato i costi sugli acquirenti e altrettanto farà per la pasta.
Io, sinceramente, più che azienda la considererei “filiera garantita o tracciata”.
Se conosci pastifici + locali indicaci i riferimenti o, ancora meglio, sentili per capire se possono fare quanto vorremmo e facci sapere.

Mi piacerebbe approfondire che tipo di pasta secca mangi in famiglia, sono strasicuro che le autoprodurrai che penso sia il punto di arrivo di una vera e sana civiltà; i cereali dove li acquisti? li mieti e vagli a mano? (la mietitrebbia fa dei chilometri per venire a mietere consumando gasolio…); la macinatura la fai con mulino a mano? (se va ad elettricità a meno che non la macini di giorno con mulino posto sull’acqua corrente del canale davanti a casa tua o non abbia pannelli fotovoltaici autoprodotti sul tetto, proviene da centrali elettriche che solitamente sono a svariate centinaia quando non migliaia di chilometri da casa nostra). Penso sia giusto per chi non ha ancora queste tue possibilità di farlo, poter individuare un percorso di tracciabilità che, perlomeno, gli offra delle garanzie e un’idea dell’impatto delle sue scelte.

Il km zero (per quanto sopra spiegato) è pura UTOPIA perchè non può esistere al 100 % se non (per me) tornando a prima dell’invenzione della ruota (ebbene si, le vacche da tiro producevano metano per trainare il carro o l’aratro) e forse anche prima perchè anche l’uomo doveva uscire di casa per andare a caccia e a volte fare anche tanti chilometri. Per me sarebbe un grande successo riuscire a raggiungere la tracciabilità efficace e sicura del percorso dal seme appunto al sacchetto sul nostro pensile in cucina.

Grazie veramente per le risposte e la bella possibilità di confronto.

Saluti radiosi

Ciao a tutti, per noi potete contare:
5 kg di farina di farro
5 kg di farro
Un saluto
Chiara & Gianluca

ciao,

eccomi anche io con imperdonabile ritardo. Finora sono stata restia a buttarmi perché avevo qualche remora di tipo “logistico”.
Ho letto con interesse gli scambi precedenti e sono giunta alla conclusione che si debba osare. Per farla breve, forse il progetto ci sfuggirà di mano, forse si trasformerà in qualcosa di non pensato (e magari non voluto)…. ma se non ci proviamo, come facciamo a saperlo?
In altre parole, se non ora… quando? (in fondo è stato il leit motiv di questo 2011!)
Tornando a questioni di più immediata pregnanza, direi che un nostro ordine sarebbe:
un 10 kg di pasta (sui formati ci adeguiamo)
e un altro 10 kg tra farina e farro x zuppe

Grazie per averci creduto
Silvia

Ciao!Come avevamo già detto in via informale al Gaspaccio,questo è un progetto bellissimo e anche se non abbiamo un’idea precisa dei quantitativi azzarderemmo con:

5 kg di farina
5 kg di penne o maccheroni
5 kg di spaghetti
3 kg di farro in chicchi

Grazie di tutto
Monia e Sandro

Ci stiamo anche noi:
5 kg di farina
2 kg di penne o maccheroni
5 kg di spaghetti
3 kg di farro in chicchi

Grazie a Romeo, Filippo, Remo e tutti quelli che ci mettono “del loro”!!

Ciao! per noi è una grande idea!!
Indicativamente potremmo ordinare circa 10 kg di pasta e un kilo di farro decorticato. ciao! Simona Fl

Ciao Romeo,
io come al solito arrivo sempre lungo. Il discorso della pasta interessa anche noi. Non so dirti ora in quali quantità, ma ci siamo.
Un abbraccio

Ciao Romeo, anche noi come al solito arriviamo lunghissimi e azzardiamo un ordine:
5 kg di farina
3 kg di pasta (spaghetti e penne)
Grazie

Ciao,
è una bellissima discussione dove si impara veramente tanto da tutti voi, ma soprattutto si legge quanto il concetto “Gas” e il mondo solidale sia impregnato in tutti voi.

ci siamo anche noi come famiglia per:
– 5 kg di farro chicchi quel che c’è c’è
– 5 kg di pasta semintegrale quel che c’è c’è.

– 10 kg di farina integrale invece come prova per i biscotti di Zenzero.

Promuovo con il Gras e il Lugas.

Grazie
Daniela

Questo msg l’ho trasmesso a tutti i commentatori … lo riporto anche qui per tenere tracciata la cosa.

Dunque dunque,
Oggi Filippo è andato da Conficconi a far macinare il farro e così ha pronta la farina che per i sottogruppi forlivesi è tutta da Paolo Ricci quindi invito concordare con lui il ritiro (per il GASrage ci sarà da andare a prendere la farina e portarla alla sede del GASrage sabato a quanto ho capito da Paolo). Occorreranno bilancia di precisione e tanti sacchetti perchè c’è un sacco unico per sottogruppo.
Per il GASpaccio sabato sarà tutto direttamente in sede ed anche li serviranno sacchetti (la bilancia già dovrebbe esserci :-).
Per i chicchi di Farro invece il GASpaccio li avrà sempre in sede sabato prossimo mentre per gli altri: Villagrappa consegnerà direttamente Filippo e gli altri sottogruppi sono invitati a mettersi in contatto con Filippo 349/7773907 per concordare il ritiro da lui dei grani
Sui prezzi ne parleremo appena anche Filippo avrà parlato con il suo amico produttore comunque si confermano a grandi linee gli importi previsti cui andranno aggiunti alcuni piccoli costi per la logistica.
Sabato Daniela ritirerà anche 50 kg di farina da portare alla Romagnola per fare la prova pasta … partiamo con una quantità modesta su gentile concessione della Romagnola così ci rendiamo conto di come funziona … poi vedremo per il prosieguo 🙂

Grazie di esistere e di partecipare a questa cosa così entusiasmante 🙂

Saluti radiosi

Ciao a tutti, dato che rimane ancora qualcosa mi aggiungo con 2 kg di farina di farro e 1 kg di pasta corta. Grazie per la disponibilità.

se sono ancora in tempo mi unisco con:
3 kg farro decorticato
3 kg pasta corta
se sono arrivata lunga non importa, grazie comunque per tutto questo
rox

ciao,
ho appena letto della poca disponibilità di pasta,
se possibile per me va bene anche solo un pacco (mezzo kg) per assaggiarla.

grazie per tutto

Giulia

Giusto per completezza riporto un commento ad una richiesta di chiarimenti di Davide:
Scusami Davide, forse non mi ero spiegato bene nella discussione, il farro come il resto che ha seminato Filippo è attualmente nel campo che cresce rigoglioso. Quello che invece aveva seminato il suo amico e padrone di casa invece era disponibile e così si è deciso di fare la prova per vedere come viene la pasta.
Siccome ci sono ritorni diversi dal pastificio scelto e, lo stesso, ci ha dato la possibilità di limitare la pastificazione a 50 kg di farina proveremo a vedere come viene cercando di far assaggiare la pasta a tutti quelli che hanno fatto l’ordine così da avere diversi ritorni (quindi non soddisferemo le richieste complessive in termine di pasta dei vari ordinanti). Una volta assaggiato il prodotto finale decideremo poi il tenore e la quantità di pasta per il prossimo raccolto.

Mi spiace non essere troppo chiaro da subito ma la cosa è più complessa di quanto me la aspettassi e, soprattutto, alcune scelte maturano per così dire “di corsa” in base alle novità e alle disponibilità che via via otteniamo. Magari se qualcuno vuole aggiungersi anche sono per un assaggio lo faccia pure alla specifica discussione
Stiamo scrivendo un’altra pagina della nostra storia ?

Saluti radiosi

ciao,
– 2 kg di farina (semi-integrale se disponibile)
– 2 kg di pastina (semi-integrale se disponibile)
– 2 kg di penne (semi-integrale se disponibile)
GRAZIE
sandra e ruben

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