A questo giro tocca a me fare il verbale della riunione. Con il consueto esecrabile ritardo, la pubblico solo ora che sono passati 10 giorni.
Stavolta la plenaria era una cenaria. Spero di non tralasciare nulla, ma è dura, perché a un certo punto Romeo, Maurizio e Stefano hanno cominciato a infilare una sfilza di nomi, aziende ecc. e io mi sono perso. Ma ci provo.
Iniziamo, dunque.
Fase 1 Cena

La cenaria inizia verso le 19, anzi per qualcuno prima, visto che Romeo è andato lì a mettere l’acqua sul fuoco e preparare qualcosa ben prima. La cena era parte integrante dell’ordine del giorno perché c’era da assaggiare la pasta prodotta dal pastificio marchigiano “Spoletini”. Io e Maurizio, in quota Forlì, siamo arrivati puntualmente in ritardo (vorrei dire a causa di Maurizio, ma no… è a causa mia, come sempre). Ci hanno salvato, per fortuna, Valentina, arrivata in orario e Stefano che è arrivato molto più tardi di noi (ma ha portato una ben accetta giustificazione castagnaccica).
Presenti alla cena: Valentina, Stefano, Irene, Romeo, Andrea, Maurizio, Davide, Matteo e Giulia, Nicole (che non ricordo se è arrivata per cena o forse dopo cena). Quota ingasati del futuro: Iris e Sirio (gran mangiatore di pasta e appassionato di lotta col rastrello). Quota inGASati quadrupedi: Rocky (che però non ha assaggiato la pasta). Riassumendo: 10 adulti, 2 bambini e 1 cane. Pochi? Sì, ma miglioreremo…
Il menu gourmet prevedeva:
- strozzapreti alla salsa di pomodoro di Romeo (con peperoncino di Romeo strappabudella)
- maccheroncini al pomodoro fresco
- strozzapreti al farro al pesto
Dopo il secondo primo, son dovuto scappare via per recuperare un figlio lasciato in balia di autobus fantasmi, quindi mi sono perso una parte della discussione sulla pasta. Comunque io l’ho trovata buona. Chi c’era, commenti pure questo articolo.
Fase 2 Riunione
Dopo la cena iniziamo con gli argomenti della riunione, allietati dal castagnaccio di Stefano, che nel frattempo è arrivato.
Pasta Spoletini

La pasta Spoletini è fatta dal Molino Spoletini che si trova ad Arcevia, in provincia di Ancona. Il molino macina il grano bio prodotto da diversi produttori della zona, produttori che fanno parte del giro del furgoncino. Questi agricoltori in passato vendevano parte del loro grano a un molino e pastificio bio della zona, che però recentemente è fallito. Spoletini, quindi, ha acquistato parte dei macchinari per la pasta appartenenti a quel pastificio e ha messo su un pastificio. Spoletini usa da sempre un mulino ad acqua con macina in pietra per macinare il grano.
La prova cottura è stata superata. A questo punto si vede se aprire ordini di pasta Spoletini, specie se, da come ho capito, entrerà nel giro del Furgoncino. Ovviamente chi vuol fare da referente, si faccia avanti.
Questione sede Forlì
L’argomento principale della giornata è la questione sede per gli ingasati forlivesi.
La sede in questione si trova in via Caterina Sforza (qui potete leggere la descrizione dello stabile e i dettagli).
La padrona, la signora Gabriella è disponibile a darci la sede in via Caterina Sforza per 2-3 mesi di prova (Romeo garantisce che è da intendersi “prova gratuita”). Considerando il numero di soci attuali, l’affitto (che pure è molto basso), richiederebbe di aumentare in modo considerevole la quota annuale di iscrizione, specie considerando il fatto che ci saranno da aggiungere le spese per la corrente eccetera.
Romeo propone di proporre ad alcuni produttori di contribuire alle spese della sede. Naturalmente perché ciò possa avere un senso, bisogna garantire un minimo d’ordine settimanale che renda sensata la cosa per loro.
Gruppi o aziende che potrebbero contribuire alle spese della sede:
- Romeo ha già parlato con Erica della macelleria di Cusercoli (presso la quale il gaspaccio fa già acquisti periodici). Lei se garantiamo un minimo di ordine, potrebbe contribuire alla sede e sarebbe disponibile a portare la carne a Forlì. Similmente, si potrebbero coinvolgere altri produttori e riprendere a fare quindi gli ordini del “fresco” come quando avevamo la sede in via Guerrini. Questo ridarebbe vita anche a quel momento di incontro del sabato mattina che era molto apprezzato.
- Altro produttore che si potrebbe coinvolgere è “I Tirli”, che già al sabato mattina viene in città al mercato contadino vicino al San Domenico e potrebbe quindi lasciare il pane in sede, prima di andare al mercato.
- Similmente si potrebbe provare a chiedere a qualche fornitore di frutta e verdura (ad esempio I Piccoli, anche loro già presenti al mercato contadino oppure Rivalta). Anche loro, al sabato mattina presto, potrebbero lasciare le cassette nella sede di via Sforza e poi noi le andiamo a ritirare là a metà mattina.
- Un’altra idea di Romeo è provare a coinvolgere altri GAS. Ad esempio, il GAS di Ravenna e quello di Cesena non riescono a trovare un fornitore di carne bio. Si potrebbe quindi chiedere loro di contribuire alle spese della sede e potrebbero quindi usare Forlì come hub per prendere la carne (sempre fornita dalla macelleria bio di Cusercoli). Questo permetterebbe loro di evitare di andare fino a Cusercoli.
- Altra idea: c’è quel tal Francesco che avevamo conosciuto anni fa (aveva una proposta dalle parti del Gigante, finita in un vicolo cieco). Anche lui ha un gruppo di 7-8 famiglie che si stanno organizzando per acquistare verdura ecc. Romeo ci ha parlato e anche lui sarebbe interessato.
Romeo propone quindi di fare la prova e vedere se c’è partecipazione e se la cosa funziona. Davide è perplesso. Maurizio è perplesso ma essendoci l’occasione pensa che si potrebbe provare. Anche Stefano è d’accordo. A questo punto comincia una discussione in cui vengono lanciati altri nomi di persone o gruppi, ma sinceramente mi sono un po’ perso e non sono riuscito ad appuntarle. Chi si ricorda, le aggiunga pure nei commenti.
Per far accedere fornitori e gasisti, si propone di mettere una chiave con combinazione come ne B&B così i fornitori possono consegnare e i gasisti accedere, senza fare tante copie delle chiavi (cosa che la padrona ha espressamente chiesto di evitare).
Davide dice che il senso bello sarebbe di istituire il sabato mattina come facevamo in via Guerrini perché così ricominciamo a incontrarci tutte le settimane e ricominiciamo a riprendere i contatti tra noi.
Stefano sente Rivalta per le cassette. Valentina sente Laura.
Ma per le cassette potrebbe avere senso prenderle solo da un fornitore e magari ad altri produttori coinvolgerli per forniture periodiche.
Maurizio sente Gabriella, la padrona dello stabile (aveva detto 2-3 settimane, che ora dovrebbero essere passate).
Ovviamente nella sede ci sarebbe da mettere un frigo. (Anzi, se qualcuno ha un frigo in più si faccia avanti).
Si decide di mettere sul blog un articolo in cui chiediamo ai Forlivesi chi sarebbe interessato a ordinare il fresco ogni settimana.
Furgoncino romagnol-marchigiano
A questo punto della riunione, chiedo a Romeo di fare un riepilogo di come funziona la faccenda del furgoncino perché non ci ho capito molto. Esistono al momento 2 diversi giri denominati “Furgoncino”.
Progetto originario. Il progetto Furgoncino nasce come camion che va da Varese ad Amatrice e fa 2-3 giri all’anno. Il camion è di una cooperativa di Milano (è un distretto di economia solidale grande). L’idea di fare questo giro più grosso è nato dall’idea degli Amatriciani e dei gas romagnoli. Sul furgone sono saliti vari produttori anche lontani dal giro (come BioLanghe e BioPizza) che portano i loro prodotti a Milano (o Varese?) perché vengano caricati sul camion.
Progetto romagnol-marchigiano. A partire dall’esperienza degli amatriciani, questa estate da una chiacchierata tra il gas di Faenza e i marchigiani è nata l’idea di fare un giro più piccolo da Faenza a Pesaro originariamente per portare nelle Marche la frutta. Questo giro va dal nostro Rivalta (che è a metà strada tra Faenza, Forlì e Ravenna) fino a Senigallia. Dalla Romagna porta giù la frutta e dalle Marche porta su Butrigo, Semi di zucca e mozzarelle di bufale e altri produttori. Questo trasporto lo fanno a turno i produttori e il gas di Faenza paga gasolio e autostrada (perché ha ricevuto una donazione e intende usarla fino a esaurimento fondi). Viene fatto con auto normali o piccoli furgoni (tipo Doblò). Ovviamente, anche questo mini-giro si sta evolvendo, e ad esempio per il 14 ottobre è diventato un giro più ampliato che arriva più a sud che coinvolge anche GPS e anche Amatrice. E hanno coinvolto anche Persegona che porta il parmigiano da Rivalta in modo che possa essere portato poi a sud dal furgoncino. I prodotti sono aumentati e lo spazio nel mezzo non basta più, quindi si faranno 2 giri.
A proposito, è aperto anche l’ordine del Parmigiano per ordinare la forma intera!
Varie ed eventuali
Dall’11 ottobre l’associazione “Generazioni future” propone di fare lo sciopero della spesa e quindi invita a non andare a fare la spesa al sabato nei supermercati.
3 risposte su “Verbale plenaria del 3 ottobre 2025”
Sei un tesoro Davide … le tue digressioni sono meravigliose 🙂
Continua pure ad arrivare in ritardo che così ti appioppiamo il verbale e il lavaggio dei piatti.
Posso certificare che anche la pasta che ti sei perso era buona buona … sicuramente si assaporava l’amore di chi l’ha prodotta che andava ben oltre a chi semplicemente la mangiava ma risaliva su fino alla terra dove era coltivato il cereale di cui era composta 🙂
Il progetto originale del furgoncino in realtà nasce dai GAS marchigiani (Pesaro in particolar modo) che già facevano acquisti con i produttori amatriciani di GPS che già rifornivano anche GAS dei distretti Lombardi ….
Per il giro Marchignolo alla fine sarà Alessandro di Semi di zucca ad andare a caricare il parmigiano ma poco cambia al concetto. Il 14 (domani) arriveranno i nostri ordini ad esclusione dei prodotti di GPS che ci arriveranno il 18 sempre lasciati da Rivalta.
Per ilr esto spero proprio che si provi a ridar vita al progetto sede a Forlì perchè ci aiuterebbe enormemente a “re-intessere” legami e “mostrarci” alla città. In fondo siamo una forma permanente di sciopero all’acquisto presso la GDO … 🙂
Saluti radiosi e grazie ancora a Davide!
Grazie del resoconto! Anche io ripongo speranze nell’ipotesi sede a Forlì. Tra l’altro, a proposito di spese, rammento che finché abbiamo avuto le sedi (via Ravegnana prima e via Guerrini poi) si pagavano 10€ di tessera e 40€ di fondo spese, cioè 50€ all’anno ed eravamo molte più persone di ora. Personalmente non avrei problemi a tornare a quella cifra. Spero che l’esperimento funzioni. E chiedo scusa se non ho ancora parlato con Chiara dei Piccoli ma per incastri vari cui si è aggiunta l’influenza non sono andata in azienda come previsto. Rimedierò…
Ah e vorrei stringere sinceramente ed entusiasticamente la mano a chi ha chiamato la propria prole Iris e Sirio. Onore a loro e alla prole ??