Agri-cultura: vacanze tra cultura, campagna e terme

Ciao a tutti!

Vorrei raccontarvi che lo scorso fine settimana, approfittando del ponte del Patrono, un manipolo di ingasati ha deciso di fare una vacanza rilassante alle terme di Rapolano, in Toscana.

“E a noi che ce ne importa?” direte. Il fatto è che una goduriosa vacanza alle terme si è trasformata casualmente in una gita ingasata con tutti i crismi. Infatti siamo stati alloggiati presso l’Agriturismo Casanova che abbiamo scoperto essere casa di Bartolo Conte un giovane agricoltore/allevatore con la fissazione del bio e del km 0.

La sua azienda agricola sta cercando di unirsi con altre aziende agricole virtuose della provincia di Siena per dar vita all’allevamento bio “a ciclo chiuso” dei bovini di razza Chianina. Cerco di spiegare con parole mie.
Bartolo ha un’azienda agricola in cui coltiva grano duro, mais e favino e nella quale alleva Chianine allo stato semi-brado (stalla in inverno, pascolo in estate). Sta facendo il possibile per eliminare l’uso di fertilizzanti dalle sue coltivazioni e passare al bio. Al momento esegue la rotazione dei terreni usandoli per piantare un anno cereali e favino e un anno tenendoli a riposo e usandoli come pascolo. Questa rotazione gli consente di diminuire del 50% circa l’uso di fertilizzanti, ma per fare di più avrebbe bisogno di gestire con regolarità più terreni in modo da poter avere sempre il ricambio e poter usare solo metodi bio.

Le sue difficoltà, che ci ha raccontato, sono varie. Ci sono ancora molti terreni di proprietà di famiglie nobili che gliele affittano con contratti di un anno. Così non c’è mai la certezza al 100% di riavere quel terreno negli anni successivi e la sua pianificazione diviene più precaria. Inoltre la produzione di grano duro sua e degli altri agricoltori con cui vorrebbe unirsi è interamente monopolizzata da clienti-pastifici di grandi dimensioni (B..toni e B..illa) che acquistano il grano degli agricoltori italiani quando sul mercato costa 12,00€ al quintale mentre gli agricoltori, durante la stagione della semina lo trovano sul mercato a 30,00€ al quintale.

Per questo gli agricoltori di quella zona vorrebbero “alzare la testa”, consorziarsi e coltivare il proprio grano per darlo a piccoli pastifici locali per poi rivolgersi al mercato dei GAS.

Oltre al grano/pasta, l’altro prodotto di punta di queste aziende agricole sarebbe la carne bovina Chianina, anche se in quantità ridotte, perché il numero di capi allevati è basso non trattandosi di allevamenti intensivi nè di grandi aziende.

Questo per dire che gli agricoltori non sono in difficoltà solo nel sud del mondo, ma anche qui da noi, a km-quasi-0. Naturalmente non possiamo farci venire la sindrome di Superman e salvare tutto il mondo, però se a qualcuno di noi può far piacere passare una vacanza rilassante in mezzo alla natura imparando qualcosa di nuovo su come funziona un’azienda agricola, oppure una vacanza rigenerante alle terme, oppure una vacanza di tutta cultura fra le città più belle della Toscana, qui a casa di Bartolo può sicuramente farlo sentendosi davvero ospite della famiglia Conte e sapendo di sostenere  dei progetti simil-ingasati. Poi se non si è vegetariani, si può anche decidere di acquistare un po’ di Chianina da portare a casa…

INFO

Tel. 0577718324 – 0577718572

Cell. 3467920859

e-mail: info@agriturismo-casanova.it

7 risposte su “Agri-cultura: vacanze tra cultura, campagna e terme”

Grazie Claudia per aver pubblicato l’articolo..è stato proprio un bel weekend ingasato !! Un viaggio è incontro, e magari contagioso

Forse lo sballo era solo dei commensali … prova a chiedere alla chianina se risponde alla tua affermazione 🙂

La Chianina è un animale fantastico, anche mio padre ne aveva una e da piccolo mi occupavo io di darle da mangiare alcune volte. Ricordo ancora quando mi raccontava la discendenza di questa “scottona” e del premio vinto da mio nonno (Giunchi Romeo pure lui…) di cui conservo ancora una foto ad una fiera con il padre della mia “amica”.
Ridordo ancora quando la caricarono nel camion per la “vacanza” (così mi disse mio padre…) e dei saluti innocenti che ci scmbiammo guardandoci negli occhi.

La nostra pancia è importante ma penso non sia da meno il rispetto per la vita di altri esseri … medita … medita 🙂

Saluti radiosi

ELENA del CUCULO ci ha inoltrato questa mail che secondo me ha a che vedere con l’argomento dell’articolo.
La aggiungo come ultereiore spunto di riflessione.

ELENA:
bello no?!?! non molto distante dal nostro modo ma con un passo in più verso il produttore

———- Messaggio inoltrato ———-
Date: 10 febbraio 2011 09:15
Oggetto: Fwd: la cosa

vi invio quello che la referente della COSA di Pisa mi ha comunicato telefonicamente sulla loro esperienza di gruppo di suporto alla produzione di cibo locale ……

C.O.S.A. di Pisa

I gas in toscana non hanno una forma associativa sono per scelta rimasti gruppi di famiglie fino ad un massimo di 50 per ciascun GAS

La decisione è stata maturata a livello di distretto di economia solidale per evitare condizionamenti e compromissioni con il sistema partitico locale

L’esperienza della cosa è un passo avanti perché aiuta a recuperare il rapporto e il coinvolgimento nella fase della produzione e non ci si limita all’acquisto del prodotto

Parliamo di 4 aziende di cui tre forniscono esclusivamente i GAS che sono sostenute attraverso le comunità

Nell’ipotesi di un gruppo la scelta è quella di partecipare alla fase di programmazione colturale per poi acquistare tre mesi in anticipo quote di raccolto secondo le seguenti modalità:

– si opera con buste o cassette a seconda del tipo di confezionamento

– i cittadini hanno scelto i prodotti a monte in fase di programmazione quindi non condizionano il contadino nella fase di imbusta mento, prendono ciò che è presente in campo

– si calcola un prezzo medio dei prodotti che per COSA è di 2 euro

– il costo base di una fornitura di 3 – 3,5 kg circa è di 7 euro questi sono un vincolo

– si possono chiedere forniture da 7 – 14 – 21 euro ovviamente si avranno quantità proporzionate al prezzo medio del prodotto parametrato sul prezzo reale di mercato

– la famiglia anticipa a seconda di ciò che chiede tre mensilità x 1 o 2 o 3 forniture settimanali per 12 settimane

– i pesi delle verdure variano da estate all’inverno a seconda dei prodotti si sta in ogni caso sui sette euro o multipli di 7 fino ad un max generalmente di 21 euro di spesa

– sono esclusi gli asparagi (Mazzi ) e le patate sacchi da 10 kg)

– se il contadino e le famiglie condividono micro progetti le realizzano assieme investimento anticipato in cambio di verdure fresche

– ad esempio hanno comperato ultimamente una piantatrice pacciamatrice, possono anche utilizzare se occorre un rincaro del prezzo medio nel corso per finanziare progetti extra

– a fronte di una scarsa produzione di pomodori da industria hanno partecipato alla raccolta, hanno fatto la passata assieme e ogni famiglia ne ha comperata per 2 euro al kg della passata che lei stessa ha prodotto

– le famigli si ritrovano una volta all’anno per festeggiare raccolti e vengono convocate tramite e-mail dal contadino

– le informazioni sull’andamento della produzione sono costanti

– l’azienda può essere concessa per scopi che non attengono specificatamente alla produzione

– 50 famiglie muovono con il minimo dei 7 euro settimanali circa 17 mila euro all’anno

– una volta a settimana il contadino va in un luogo scarica gli ordini degli iscritti e la distribuzione viene curata da GAS

– si lavoro con un foglio in excel e si spuntano i ritiri

– in questo modo sono andati in soccorso di aziende in difficoltà

– le aziende che vendono solo ai gas sono uscite dalla certificazione del biologico

CALCOLO DEL PREZZO MEDIO

Prezzi delle verdure + care 4-5 varietà

Prezzi delle verdure a prezzo medio 3 – 4 varietà

Prezzi verdure a prezzo basso 4 varietà

Piante, acqua, ore di lavoro, concimazione, gasolio, ecc.

Si ragiona su un prezzo medio che varia da azienda ad azienda a seconda delle condizioni nella quale è inserita ……

Aprile Maggio Giugno /luglio agosto settembre e via di seguito —-

Le persone coinvolte capiscono gli sforzi dell’agricoltore e non si lamentano in cambio hanno un prodotto sicuro, di qualità e recuperano il rapporto con la terra …

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