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Come lavi i panni? Le palle le fai girare?

Buongiorno ragazzi,
Innanzitutto un GRAZIE per la bellissima serata di ieri sera in riunione … peccato per chi non c’era!!!

Non troppi forse se ne sono accorti ma ultimamente si è sviluppata una bella discussione (sui commenti ad una discussione che poco c’entrava con l’argomento) sulle famose “palle lavanti” che anche Grillo (il nostro comico nostrano) ha presentato nel suo spettacolo recentemente al Palafiera; dal can can che si è sviluppato si è anche arrivati a qualche trasmissione televisiva che appunto affrontava (e a dire la verità tentava di smontare) l’efficacia di queste “palle lavanti”.

Diversi hanno acquistato le palle suggerite da Grillo ed hanno avuto ritorni dall’utilizzo di natura svariata: chi le usa e ne è entusiasta, chi le usa e non ha rilevato niente ma siccome le ha pagate continua ad usarle, chi si è rammaricato di averle acquistate ed infine chi ancora non le ha acquistate per svariati motivi (e tra questi ci sono anche io…)

Personalmente riterrei opportuno e “formativo” tentare di capire meglio cosa ci sta dietro e magari invitare qualcuno che le vende a venircene a parlare spiegando il loro funzionamento; a questo proposito tale Filippo Maestri, consulente di New Chemical Technology, azienda di San Clemente (Rn) specializzata nella realizzazione di nano prodotti e prodotti ionizzanti,  ci aveva contattato rendendosi disponibile a venirci a spiegare il prodotto Clinetor che trovate a questo indirizzo internet. Il discorso sulle nano-tecnologie  onestamente mi lascia alquanto perplesso ma se si tratta di approfondire l’argomento per tentare di capire o per evitare eventualmente anche acquisti di cui ci si può poi pentire ritengo sia il giusto approccio.

Tra di noi c’è anche chi utilizza le noci del sapone brasiliane acquistate tramite la bottega del Mondo e, all’inizio della nostra storia, avevamo anche invitato i mitici ragazzi di Officina Naturae che poi sono diventati nostri fornitori  … insomma siamo sempre stati aperti a tutto e riterrei utile non chiudersi a riccio su questo aspetto anche se molto delicato.
Luca ventilava anche la possibilità di fare uno pseudo esperimento:  procurasi  12 rettangoli di stoffa bianca di larghezza pari a 3 volte l’altezza, per esempio dividendo un vecchio lenzuolo che non  si  usa più. Sporcarli  ciascuno con 3 macchie, una a sinistra una al centro e una a destra. Le 3 macchie devono essere di tipologia diversa, ad esempio erba a sinistra, vino al centro e sugo a destra. Lasciare risposare qualche giorno, per riprodurre il fatto che chi lava in lavatrice non lo fa subito dopo aver sporcato. Poi lavare 3 pezze in lavatrice con sola acqua, 3 pezze  con le palle  lavanti , 3 pezze  con le noci e 3 pezze  col sapone  normale da lavatrice . La temperatura e il ciclo di lavaggio devono essere identici. Ciascun prodotto pulente deve essere impiegato come propone il venditore: si dice che il sapone debba essere direttamente applicato sulla macchia. Asciugare le pezze e identificarle in modo che uno solo (o pochi) sappia come ha lavato ciascuna. In riunione le valutiamo in modo oggettivo e traiamo le nostre conclusioni.  Qualcuno ha voglia di cimentarsi per il gruppo?

Una curiosità, qualcuno di noi oltre ad Alex usa le palle lavanti e, se si, che ritorno ne ha?

Qualcuno ha altre esperienze di lavaggio e ce le vuole raccontare?

Magari c’è chi si vuol offrire referente per coordinare eventuali prove o per provare ad acquistare e testare qualche prodotto di questo tipo?

Invitiamo alla riunione prima chi ci può presentare il prodotto?

Saluti radiosi

18 risposte su “Come lavi i panni? Le palle le fai girare?”

Non vorrei sembrare l’avvocato del diavolo, ma Marco è stato a Faenza nel centro dove sono state testate le Bio Wash per la trasmissione Mi manda Rai 3 e dopo una settimana di studi approfonditi è risultato che queste palle non creano alcuna reazione nell’acqua per cui i panni lavati senza alcun detersivo o con le palle sono identici.

ovviamente il post pubblicato di sabato verrà seppellito dai vari ordini settimanali …. come al solito

Ciao a tutti io invece vorrei aggiungere un commento off topic completamente perché non sapevo dove aggiungerlo riguardo al grano senatore cappelli di cui si è parlato ieri sera alla riunione. Ho fatto una mini ricerca in internet ed è venuto fuori che la nostra amica ingasata (che mi perdoni per favore ma non mi ricordo il nome) aveva ragione a metà. Cioè è vero che :

Nel 1974 un gruppo di ricercatori del Cnen ha deciso di irradiare la varietà di grano Cappelli, in modo da ottenere la mutazione voluta, cioè la “nanizzazione” del grano, vulnerando il gene della crescita ad opera di un trattamento con raggi gamma del cobalto radioattivo, che provoca mutazioni genetiche. Furono ottenute in questo modo sementi che a loro volta furono ibridizzate con varietà messicane ottenendo così la varietà Creso che oggi costituisce il 90 % della produzione nazionale di grano duro.

Il grano Creso è da considerarsi OGM-mutato*, per radiazioni, pertanto è anch’esso pericoloso per la salute.

Però dopo essere stato mutato questo grano non si chiama più senatore cappelli ma grano varietà creso. Il grano senatore cappelli è invece la varietà originaria che in molti nel settore dell’agricoltura biologica stanno riutilizzando e qui vi posto anche un articoletto interessante:

Sostituito da varietà più produttive, si trova ora in nicchie di coltivazione
“Senatore Cappelli”
Il grano che ha una storia
Raccolta di grano Cappelli in Calabria
Raccolta di grano Cappelli in Calabria, nel Marchesato crotonese, nei primi anni ’70

Il nome ai più non dirà niente, ma molti ricorderanno il filmato storico in cui Benito Mussolini lo falciava e raccoglieva. E’ il grano “Senatore Cappelli”. Si chiama proprio così, in onore del senatore abruzzese Raffaele Cappelli, promotore nei primi del ‘900 della riforma agraria che ha portato alla distinzione tra grani duri e teneri. E’ un frumento duro, aristato (cioè dotato di ariste, i filamenti che si vedono nelle graminacee), ottenuto per selezione genealogica a Foggia, nel 1915, da Nazareno Strampelli. Per decenni è stata la coltivazione più diffusa nel Sud e nelle Isole. Un primato mantenuto fino al diffondersi delle varietà più produttive e più basse.

Il frumento Cappelli è infatti un grano che ha caratteristiche particolari. Le sue spighe sono alte più di un metro e ottanta con culmi forti, semipieni e alti 150 cm. La notevole altezza ha reso questa varietà difficile da coltivare perché a rischio di continuo allettamento (il coricamento dovuto al vento o alla pioggia). Il Senatore Cappelli è comunque una varietà in sé produttiva: 19-21 spighette fertili contro le 15-20 del grano duro in genere e un numero di cariossidi (i frutti) che va da 40-60 per spiga. Questa è quadrata, bianco-bionda, con ariste bruno-nere per metà lunghezza. Le cariossidi sono invece di colore giallo ambra e dal peso notevole: 58 grammi per 1000 cariossidi.
Trebbiatura del Cappelli nell’azienda marchigiana Latini
Un momento della trebbiatura del Cappelli nell’azienda marchigiana Latini

La bassa resa comunque (circa 28 quintali per ettaro) ne ha causato la sostituzione verso la fine degli anni ’60. Ma la cosa non può oscurare l’importanza di questa varietà nel panorama della cerealicoltura mondiale. Quasi tutti i breeder che si occupano di frumento duro hanno utilizzato il Senatore Cappelli come parentale per le nuove varietà, che, quindi, per la maggior parte annoverano il Cappelli come ascendente. Recentemente è stato riscoperto da qualche pastificio, come il Latini che dal 1992 ha iniziato, prima nel mondo, la “pastificazione in purezza” e da alcune cooperative per cui è stato reiscritto nel Registro nazionale delle varietà ed è possibile trovarne nicchie di coltivazione nelle Marche, in Toscana, in Basilicata, in Calabria. Proprio un medico calabrese di Torre Melissa, Giuseppe Talarico, ne aveva esaltato le caratteristiche nel libro “Pane e grano”.

Quindi niente, sembra che il senatore cappelli infine sia sicuro.
Spero che questi mini articoli possano essere stati interessanti e d’aiuto. e di non avervi annoiato.
ciao a tutti
Sara

Mi spiace che ieri sera non sono riuscita a venire….per la questione bucato anche io ho visitato il sito delle “palle” ..poi pero’ ho deciso di provare prima le noci per motivi soprattutto solidali. Tuttavia il risultato non è buono secondo le mie esigenze. La proposta di Luca mi sembra come al solito molto intelligente utile e concreta per cui la appoggio di getto.
ciao a tutti
monimon

allora facciamo così passate dal sito del meet up di beppe grillo che trovate qua a lato (destra) loro ne hanno prese tante e forse
1 possono averne alcune invendute chissà
2 la ne hanno parlato tanto epotete trovare tanti pareri

ciao scrivo in merito alla varietà di grano cappelli confermo quello che ha scritto sarmik visto che ricercato anch’io su internet e il risultato è stato analogo..
quindi io pensavo di mettere nell’ordine anche quella pasta poi ognuno di voi decide
ciao francesca

Sinceramente mi pare una perdita di tempo quella di testare le Bio washball. Come risulta dai post sopra, non solo Raitre, ma anche un laboratorio di Faenza le ha già testate (vedi post di marta e marco). Per quanto riguarda quel che dice Matteo che sostiene che si fida di più di chi li ha usate mi permetto di dire che non tutti hanno le stesse esigenze di lavaggio. Un single non ha le stesse esigenze di una famiglia con bambini piccoli, quindi le biowashball potrebbero risultare utili per i primi ma non per le seconde.
Poi, perché una trasmissione dedicata ai consumatori dovrebbe essere un tranello? Premetto che non guardo quasi mai la TV e quindi per me ha un peso relativo quanto dice, ma vorrei capire meglio l’atteggiamento di chi considera a priori male tutto ciò che da essa proviene. Anche Report è una trasmissione TV, se è per questo, ma sulla sua serietà non discuterei, per esempio.
Ultima cosa: la cosa che mi pare veramente da sottolineare è che dai test già fatti e citati emerge che i detersivi, nel caso di panni non eccessivamente sporchi, servono a poco. Questa mi pare la vera grande NOTIZIA per noi e l’ambiente!

vorrei capire dove sta l’inghippo: da una parte la tv che dice che le palle non servono a niente.dall’altra chi le usa è soddisfatto. pietro, ad esempio,il nostro veterinario ha figli, e nel suo lavoro credo si sporcherà abbastanza. le usa alla grande.
in mezzo uan ditta di rimini che si espone molto sul prodotto, ma già vengono additati come vendotori di fumo.
io, prima di scartare una cosa perchè lo ha detto la tv, ci penso su un pò. si tratta di prospettive, comunque.
basta censire chi le vuole e chi no.io, ad esmpio, in questo baillame non ci ho capito nulla. vorrei provarle in prima persona e metterci il naso.

Facciamo l’esperimento che suggerisce Luca allora e vediamo con i nostri occhi.Non c’é bisogno di invitare il venditore, ti pare?Il venditore ti fornirà solo la sua di versione.
A me piacerebbe capire quanto servono veramente i detersivi perché se a certe temperature (60°) basta l’acqua allora risparmieremmo soldi e l’ambiente ringrazierebbe…
Non faccio parte di quelli che si fidano ciecamente della tv, credimi!

anna

Cari ragazzi,
Correva l’anno 1997 e Romeo e Barbara convolavano a nozze e da quel momento Barbara manifestava mal di testa mattutino e si risvegliava spesso + stanca di come andava a letto; la cosa si iniziava a fare seria e si pensava a qualche esame di approfondimento (TAC) senonchè nel frequentare una erboristeria di Faenza (allora lavoravo là…) mi viene suggerita la lettura di un libretto che, oltre a spiegare come gli antichi romani decidevano dove costruire i loro villaggi, spiega anche teorie per me del tutto nuove sul magnetismo terrestre e non solo (reti di hartmann, del Curry, falde sotterranee, ecc.).

Devo dire che le opinioni iniziali erano di totale chiusura e volgevano verso il “credulonismo” ma, vinte le iniziali resistenze, decido di investire 700.000£ in una analisi geo-biologica di casa e fisso appuntamento con persona consigliata sempre da un amico. Lo dico con mia moglie perché volevo che entrambi fossimo presenti a questa analisi a qui la prima tegola … legnate psicologiche (per fortuna solo tali) per la cifra non propriamente abbordabile per quei tempi e per due ragazzi sposati di fresco ma … superiamo ed attendiamo.

Sta di fatto che fatta l’analisi e parlato per una mattina intera con questa persona squisita ci convinciamo a rivedere un po’ le collocazioni del letto in camera da letto (tenere un letto scostato di 1 metro dal muro con difficoltà a uscire dalla stanza per il poco spazio rimasto è piuttosto impegnativo. Sta di fatto che i mal di testa vengono risolti così come la stanchezza mattutina … e così risparmiamo i soldi (+o- eqivalenti) di una TAC che probabilmente non avrebbe spostato niente….

Tutta questa filastrocca per dire che l’apertura mentale che ho intrapreso da quel momento e che poi mi ha portato ad abbracciare, con mia moglie, scelte sempre impegnative e, spesso, controcorrente (ma non controcorrente per un semplice desiderio di essere bastian contrario bensì per approfondimenti sulle scelte che sono “comandate” dalla nostra Società); dicevo che l’apertura mentale mi ha sempre permesso di valutare da punti di vista vari le cose che si presentavano.

Teniamo presente che per quanto si studia alle università attualmente l’omeopatia sarebbe una semplice eresia (ricordo ancora il documentario di Piero Angela proprio per dimostrare l’inutilità di questo sistema di cura e le critiche che ne ricevetti subito dopo da tanti miei amici/colleghi) pensare che si possa trasportare energia (e non solo frequenze televisivi o segnali telefonici…) attraverso la ionosfera e semplici antenne è ancora più fantascientifico (ho preso da Macro edizioni un DVD su Tesla che mi ha lasciato esterefatto e ha rimesso in discussione i pochi precetti elettrotecnici che mi ero fatto con il tempo). Ricordiamo che quando nacque la corrente continua i cervelli dell’epoca erano pressochè all’unanimità alineati ad Edison ed unanimi nel definire la corrente alternata un’eresia ma poi … provate a vedere dove è rimasta ora la corrente continua….

Insomma, si potrebbe andare avanti per giorni a vedere come diceva il nostro Carlo Dossi che “I pazzi aprono le vie che poi percorrono i savi”.

Io non mi reputo particolarmente pazzo ma sono convinto (per i motivi di cui sopra) che sia sbagliato chiudersi a riccio; molto meglio discutere dell’argomento palle lavanti e sviluppare così tutti i dubbi e le perplessità che ci saltano in mente per poi tentare di avere delle risposte dirette da chi su queste tecnologie decide di investire dei soldi e che quindi presumo ci studi anche sopra molto più di uno che fa una comparsata in televisione.

E’ sicuramente anche vero che il lavaggio dei panni non è una cosa troppo soggettiva e ben riscontrabile ma dubito si possa semplificare dicendo che la dove una macchia riesce a sparire perché pretrattata con sapone deve altrettanto sparire se strofinata con due palle. Sappiamo bene tutti che certe macchie vengono pretrattate con sapone o con smacchianti particolari prima di finire in lavatrice altrimenti la lavatrice in se non risolverebbe nulla pur con il miglior detersivo in commercio. Ho letto che la nostra Electrolux sta anche perfezionando una lavatrice che praticamente lava con 1/10 dell’acqua necessaria attualmente … magari Alex può dirci qualcosa di più al proposito anche sulla quantità e la tipologia di detersivo che tale lavatrice richiederebbe.

Ritenere che un eventuale incontro con persone che possano esprimere e spiegare punti di vista diversi dai nostri sia tempo perso è per me un po’ forte; è la diversità che ci ha permesso di evolvere fino a questo grado e di scrivere su questo strumento, la diversità che mi ha permesso di sposare mia moglie ed avere tre belle creature (se fossimo stati tutti uguali probabilmente qualcun altro avrebbe avuto la meglio su di me con Barbara e così Leonardo, Lorenzo e Ludovico non esisterebbero per quello che sono) così come nemmeno io esisterei (e forse qualcuno ne sarebbe particolarmente felice :-).

Io non ho acquistato queste palle perché prima volevo tentare di capire (e qui si fa dura 🙂 e perché questa storia delle “nanotecnologie” (in cui sembra che l’azienda sia attiva) mi spaventa alquanto ma non al punto di non concedermi di ascoltare qualcuno che tenta di spiegarmi il principio ed il funzionamento e che magari si presta alle mie innumerevoli domande.

Concludo con una citazione di Ippocrate che penso sarebbe da estendere ad ogni settore, non soltanto alla medicina e che soprattutto in questo mento di crisi internazionale dovrebbe farci tutti riflettere:

“E’ soprattutto dal diverso modo di usare dei mezzi semplici che un grande medico si distingue dagli altri”

Io chiaramente conto per me … Mi rimetterò alle decisioni del gruppo i merito a questa eventuale analisi.

Saluti radiosi

P.s. Matteo, prima di recedere dalla referenza di Remedia ti chiederei lo sforzo di pubblicare un articolo soecifico in cui spieghi questa tua necessità e chiedi se ci siano altri disponibili e spiegando che diversamente l’a referenza si estinguerebbe.

caro romeo, grazie per la testimonianza, ma vedo che la gente è molto più interessata al tonno, con buona pace della ecosostenibilità. ecco, forse finiranno di mangiarlo quando la specie sarà estinta.
tralasciando questa polemica passiamo a remedia.
non voglio lasciarla. certo bisogna razionalizzarel’ordine, renderlo meno caotico e far capire che il gruppo grande per funzionare bisogna che sia animato da partecipazione.
ecco: mi piacerebbe che tanta gente prodiga ad ordinare si renda disponibile a fare il referente. magari capirebbero che gestire ordini cospicui non è facile, e che nel gruppo si può prendere a man bassa, ma ogni tanto bisogna anche fare qualche sacrificio.

come sai già tempo fa proposi la turnazione dei referenti: sennò a portare la croce siamo sempre gli stessi.

Mia moglie Arianna ed io siamo disponibili a dare una mano a Matteo per quanto concerne la gestione della referenza REMEDIA, se questo può essere utile.

Luca – Bertinoro

ciao Romeo,se la vuoi provare ti presto, anzi ti regalo la mia palla che non uso più, non sono rimasta molto contenta dei risultati.

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