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VERBALE PLENARIA 8/11/2013

Vabbè il sorteggio per lo scribano non è stato fatto e ‘sto giro è toccato a me: niente di così tragico, se non fosse che la Cinzia del Consorzio S.Rita parlava velocissima e starle dietro è stato difficilissimo e questo è quello che son riuscita a decifrare del mio scritto  😆

Ma andiamo con ordine: il tema delle presentazioni era “se stasera fosse l’ultima volta che potessimo mangiare parmigiano, con cosa lo abbineremmo?” , svolgimento: Antonio Gasrage con le noci-Kribe Gasrage bresaola+rucola-Lake Gasrage pomodori secchi-RobertaC Gasrage col parmigiano (?!)-Claro Gaspaccio ( 😕 ) coi fichi caramellati-PaoloR Gaspaccio ( :-?) con niente perchè non mangia parmigiano!!-Clara Caossi (me la son persa,scusa)ClaudioS Gasrage con la pasta della nonna-Fabio Gasrage con le lenticchie-Cri Gasrage con i MIEI fichi caramellati  😛 -Sar+Mik Gasrage col miele-Gloria Caossi con le trenette al pesto-Davide Caossi pasta con un buon ragù+Jacopo Caossi la crosta per farsi i denti, legata con una cordicina, se no se la perde  :lol – Jessica Gaspaccio+Maya con la pasta all’olio-Alex ci aggiunge il peperoncino!!-Lara Gaspaccio col risotto al radicchio-Debora Villagrappa con la crema di piselli-Eleonora Gasrage con l’aceto balsamico-Venturelli di S.Rita con una carbonara-Cinzia di S.Rita con le pere (…al contadin non far sapere…)-Alice Gasrage con le lasagne-Marco Villagrappa con la marmellata di pesche. Bon!!

La Cinzia ci racconta che suo padre era un casaro e uno dei soci fondatori della cooperativa S.Rita nata nel ’64 da 30 piccoli allevatori e ci spiega come nasce il Parmigiano Reggiano DOP (che viene prodotto esclusivamente nelle province di Parma, Reggio Emilia, Modena e Bologna (a sinistra del Reno) e Mantova (a destra del Po): il latte munto alla sera viene lasciato macerare e miscelato con quello fresco del mattino dopo, vengono aggiunti il caglio e il siero innesto (che è un pò il “lievito madre” del parmigiano) che consentono la coagulazione naturale del latte. La cagliata viene sottoposta ad una cottura controllata (55° è la temperatura massima) ad un certo punto si smette di mescolare, i granelli si depositano sul fondo e la massa viene divisa in 2 parti, si mette negli stampi con un peso sopra, si voltano e le forme vengono marchiate. Il giorno dopo si lascia riposare e il terzo giorno vengono messe in salamoia (il sale è l’unico conservante); dopodichè le forme vengono lasciate stagionare per 1 anno MINIMO, dopodichè, con la battitura di ogni singola forma, si decide il destino di ogni forma: se ha dei lievi difetti viene definito mezzano, se invece i difetti sono evidenti o se nella forma c’è rimasto del siero, viene tolto il marchio. Per fare una forma di 27 kg occorrono 600 litri di latte  😯 . Cinzia Continua dicendo che il consorzio ha iniziato la conversione al bio nel ’92, avendo non poche difficoltà a reperire il mangime biologico, e dal ’96 hanno ottenuto la certificazione. Nel 2008 hanno inserito nel loro “parco vacche” (mia licenza poetica nda) la vacca bianca modenese [che è una razza storica autoctona e in via di estinzione e che produce dai 12 ai 16 litri di latte al giorno (la frisona ne produce 28!!)] e la razza rossa reggiana. Hanno un veterinario omeopata, le loro mucche mangiano erba, fieno e un mangime che viene prodotto da un mangimificio che hanno fatto riaprire loro per produrre mangime biologico (che all’epoca non si trovava) composto dal 40% da orzo coltivato da loro, mais, pisello proteico e erba medica disidratata (no soia perchè non se ne trova biologica)

Di quei 30 soci fondatori del Consorzio, ne sono rimasti solo 5 e poi ci racconta il problema avuto con 4 soci, di cui qualcuno ricorderà qualcosa (ma non io!!), che se ne sono andati di punto in bianco senza dare alcun preavviso e mettendoli in grosse difficoltà anche per gli investimenti intrapresi fino ad allora.La rottura è dovuta al fatto che, a detta dei 4 ex soci, c’erano diversità di pagamenti tra i soci.Invece, ci ha spiegato Cinzia, alcuni chiedevano degli acconti che venivano concessi, ma venivano anche chiesti gli interessi..insomma un contenzioso ancora aperto per vie legali, ma le vacche non c’entrano nulla in tutto ciò!!! e questo a noi basta. 🙂 Però ora, essendo pochi soci, hanno meno vacche (circa 350 capi) e quindi anche meno latte per fare il Parmigiano.

ATTENZIONE Il Parmigiano Reggiano non và confuso con il Grana Padano!! Infatti in quest’ultimo, tra gli ingredienti, è presente anche la Lisozima (http://it.wikipedia.org/wiki/Lisozima) che è un antifermentativo, in quanto le mucche del Grana mangiano del foraggio che fermenta e questi fermenti farebbero esplodere le forme del grana (anni fà al posto della lisozima veniva usata la formaldeide  😯 😯 😈 ). Inoltre il Grana matura in 9 mesi, anzichè 12 come il Parmigiano.

Infine un aneddoto: il parmigiano reggiano è l’unico alimento non liofilizzato accettato dalla NASA e dall’ente spaziale russo, della serie che il Parmigiano Reggiano è un alimento spaziale !!!  😛

Essendosi fatta una certa, e a forza di parlare di Parmigiano, ci è venuto un certo languorino….

pp1p2

peccato per chi non c’era !!!!! …..a tal proposito L’AFFITTO DELLA SALA DALLA PROSSIMA PLENARIA IN POI, VERRA’ PAGATA DA TUTTI CON IL PREPAGATO …d’accordo??!?!?!?!??!?!?!

Infine si è lanciata là una data per il pranzo di natale 15 DICEMBRE!!! con modalità merenda/brunch/aperitivo DOVE ???? lanciate idee economiche please!!! VILLAGRAPPINI quanto costa la sala che non ci ricordiamo più??

 

Di Cri Gasrage

Referente della carta igienica-rotoloni cucina e fazzoletti di carta.
Simpatica e carina :-)

12 risposte su “VERBALE PLENARIA 8/11/2013”

grande Cri!!!
per la sala, tutti gli euro che ci vogliono ma… 600lt per 27kg… sob
(non odiatemi, a volte sono pedante!)
babs, con po’ di lombalgy che non la fa dormire 😉

Spiegazione dettagliata sul perché c’è il lisozima nel grana padano:
http://www.ruralpini.it/Inforegioni16.04.2011-La.guerra-tra-Padano-e-Parmigiano-passa-dalle-mense-scolastiche-milanesi.htm

è un articolo di uno zootecnologo lombardo (se ignorate p.f. i folcloristici riferimenti alla “capitale della padania”, è un articolo interessante).

Altra curiosità, pare che nel TrentinGrana (la terza “grana” più diffusa in Italia) il lisozima non c’è, vietato dal disciplinare. Anche in quel caso (come per il Parmigiano) è perché le mucche che pascolano (visto che si fa col latte del Trentino).

Grande bel resoconto. Ritengo fondamentae che sia pagato dalla cassa dei sottogruppi … a vedere se c’è lo stimolo a partecipare visto che poi si paga comunque 🙂
Bene bene … direi che mi avete convinto alla maggior spesa anche se ero convinto già da quando abbiamo affrontato la sorte delle mucche da latte nella scelta!
Quindi alla fine hanno immagino dovuto ridimensionare l’attività casearia … quante forme producono al giorno e quanti lavoratori fra stalle e casari vari ci sono? Scusate ma è solo per avere un quadro completo della situezion 🙂

Saluti radiosi

osci, non lo abbiamo chiesto…o me lo sono perso!!
Ma visto che Alex ha fatto una domandona a cui non hanno saputo rispondere su 2 piedi, potrebbe aggiungere anche queste……. ALEEEEEEEEX ?? 🙂

Ciao a tutti,
grazie per il precisissimo verbale 🙂
tra l’altro rileggendolo mi sono resa conto che, nella foga di raccontare della pasta di mia nonna, con un filo di nostalgia, non mi sono presentata! Eccomi a rapporto, Chiara di ClaudioS.
Cmq ok per il prepagato, anzi giustissimo! e ottimo anche per il pranzo di natale. Se la sala di villagrappa dovesse essere impegnata o troppo cara, possiamo chiedere anche nella sala parrocchiale lì da noi, ai Cappuccinini (via Ridolfi, vicino alla stazione).
Ciao a tutti, e grazie anche agli sporzionatori!
Chiara e Claudio

Grazie Cri per il resoconto,aggiungo solo il fatto che le vacche sono curate con l’omeopatia dal collega Giovanni Lei
abbracci
Pietro

Quanto mi dispiace non esserci stata… Anche perché col pensiero si fa fatica ad assaporare tutto quel ben di Iddio….

C’è la sto mettendo tutta per essere presto con voi ..

Un abbraccio
Monimon

UN ABBRACCIO A TE MONIMOOOOOOOOOON !!!!
ci manchi assai !!!! 🙂
cri

Mattele ha detto che chiede a FrancescoC se la sala del villaggio mafalda fosse disponibile alla stessa cifra delle serate riunione…magari!!!
altrimenti avanti col lotto proposte.
Chiara quanto vorrebbero i cappuccinini (che sono cappuccini molto piccoli)??!!

a proposito della plenaria e di santa rita mi sembra che adesso siano in 9 a lavorarci. ma sulla quantità di forme fatte nun zo!

L’argomento plenario arroveòòa anche voi? o litighiamo solo io e claro sul perchè alle plenariea sono presente solo sempre quei 15 eroi che tra l’altro molti si rincontrano il mattino successivo…

urge makeover plenaria … secondo me

ad esempio claro spinge parecchio la discussione sul riportare i nuovi in plenaria, secondo me non basta e non risolvere

ciao,
unendomi ai ringraziamenti a Cri per il verbale…
aggiorno su dipendenti e numero di forme giornaliere:
al momento i dipendenti della cooperativa sono i 2 casari (madre e figlio), gli altri che lavorano sono soci.
poi per quanto riguarda le forme, prima dei problemi con i soci che se ne sono andati e dell’incendio che ha distrutto una stalla avevano una capacità produttiva che arrivava a 8/9 forme giornaliere, ora si è ridotta alle 3/5 forme giornaliere.

Tanti cari saluti.
Alex.

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