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VERBALE PLENARIA DI GIUGNO (…ero rimasta indietro!)

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Per questa plenaria siamo ospiti a casa di Paolo e Claudia (PaoloR e Claro del gaspaccio) che per chi ancora non lo avesse capito si sono sposati e hanno tanti begli avanzi che hanno generosamente deciso di condividere con noi per sfamarci!

Iniziamo la riunione arrivando un po’ alla spicciolata e quindi niente giro di presentazione.

1) Si parte lasciando la parola al nostro fornitore di verdure Mengozzi che ci ha chiesto di poterci incontrare. Parla Michela, figlio di Gabriele ed attualmente riferimento per il negozio. Ci sono alcune criticità da sistemare a vicenda e vorrebbe poi accogliere eventuali segnalazioni da parte nostra. Michela chiede, per chi va direttamente in negozio a fare la spesa, di mostrare una tessera di appartenenza agli Ingasati a fronte della quale ottenere lo sconto e di saldare in loco la spesa di quanto acquistato. Chiaramente siamo tutti concordi e ci rammarichiamo di venire a sapere che qualcuno ha millantato appartenenze al gas senza che fosse vero. Recentemente poi si è verificato il fatto che Mengozzi, che fa la cortesia a Paolo dei Tirli di consegnare anche il pane insieme alla verdura, di doversi muovere per il pane anche verso sottogruppi nei quali la verdura di Mengozzi non è stata acquistata. Chiedono quindi come poterci contattare prima per poter gestire eventualmente situazioni simili che si ripetessero e noi siamo ovviamente disponibili.

Per quanto riguarda i prodotti: Mengozzi non ha mai fatto mistero di avere verdura anche non direttamente coltivata da lui ma fa personalmente le analisi sui prodotti che acquista da altri ed ha produttori fidati.

Con questo ringraziamo e salutiamo Gabriele e Michela Mengozzi.

2) Momento sinceramente imbarazzante quando Daniela cerca di fare il punto per capire quante persone saranno presenti sabato 18 al concerto del suo gruppo Dopolavoro Ch’aska Any che si terrà alla Birreria del nostro fornitore Mazapegul e che è uno degli eventi del compleanno ingasato…ma c’è un silenzio imbarazzante e Daniela non ha torto ha restarci maluccio. (Poi il concerto si è fatto e hanno partecipato diverse persone, meno male!).

3) E’ ora di decidere dove vogliamo andare… anche come gruppo di acquisto stiamo cedendo perché gli ordini sono pochi, sempre meno. Ci sono due strade: o solo g.a. senza la S oppure “Imola”, cioè va in secondo piano l’acquisto “spicciolo” e passa avanti l’obiettivo DES (Distretto di Economia Solidale), quindi con un aumento del rapporto con le altre associazioni. E’ già indicativo il fatto che domenica 19, all’incontro organizzato a Imola per tutti i Gas di noi non ci sia nessuno.

LuisaCr sottolinea che comunque ad agosto “scadiamo” (chiusura dell’anno sociale) e che se nessuno si candida il gas decade.

Alice sottolinea che bisogna capire se ci teniamo e ci crediamo. Per DanielaF e Cri il fatto che ci crediamo lo dimostrano tante delle cose che abbiamo fatto. Sarmik propone di fare anche noi, come Imola, una scrematura. Andrea propone una riconversione in modo da essere un faro nella notte verso un’altra direzione. PaoloR ricorda che 7 anni fa si entrava nel Gas perché non c’erano alternative (per poter fare la spesa in un certo modo) che ora invece ci sono e che quindi o si diventa (come Gas) qualcos’altro o si va direttamente all’alternativa (mercatini, apebianca, Loris o altro che sia). Claro evidenzia che siamo forti sulle questioni di aggregazione (ci piace stare insieme e lo sappiamo fare bene) ma deboli sul fronte della propaganda. Ma si chiede: ce l’abbiamo nel dna?

Pietro dice che è da considerarsi un successo che ci siano realtà che si sono formate con noi e grazie a noi (e che ora viaggiano stabili sulle proprie gambe) e che quindi dobbiamo far partire altri. Rinnoviamo e facciamo da miccia per qualcun altro. “Nella legge regionale si parla dei Comuni, quindi scassateli perché vi diano una sede e scassi finché non te la danno perché tu comune così facendo fai il tuo dovere non mi fai un favore!” (citazione più o meno testuale). Andrea ribadisce che infatti le due cose dovrebbero andare assieme: riparti dal gruppo di acquisto rivedendo il rapporto coi produttori perché sono loro che ti danno la forza di andare poi dal Comune. E’ importante incontrare le altre realtà proprio per scoprire anche cose che ci mancano. E Pietro incalza: “stiamo cercando di cambiare un sistema!! E’ quello che abbiamo fatto finora e dobbiamo continuare!!” Ci siamo adagiati.

Alice chiede se – aldilà dei singoli che, individualmente possono essere più o meno resti ad un impegno pubblico/politico – come gas vogliamo fare altro o vogliamo fare basta. Davide e Gloria dicono che forse è “basta” la risposta (si intende rispetto al fatto di avere un afflato che vada oltre all’acquisto dei prodotti).

Andrea lamenta che anche coi fornitori facciamo schifo, quindi almeno dovremmo riprendere il rapporto con loro. Cioè si crea un’economia diversa e con essa una comunità diversa. L’economia diversa che avevamo creato sta diventando un’economia normale; se la nostra funzione è creare economia, allora dobbiamo sbatterci in tal senso. Oltre al discorso del turnover c’è anche il discorso di creare lavoro, quindi di chiedere una collaborazione economica e politica anche ai fornitori.

Pietro dice che servono dei “referenti”cioè: una persona che dice di seguire una cosa, la segue e lo fa finché può ma quando non può più o viene sostituito o altrimenti quel pezzo va in stand by.

Davide quindi chiede “ma quindi da domani cosa vogliamo fare?”

Va ripreso il discorso dei produttori e fornitori perché se questi ci vivono come un problema allora la questione è lì, insiste Andrea.

Romeo: “All’inizio il blog è nato perché serviva un servizio per comunicare. Dobbiamo usarlo anche come vetrina, noi abbiamo smesso di comunicare! Rimettiamo in circolo le nostre energie, va trovata la leva!

Paolo chiosa invitandoci a tornare a fare CULTURA. Nella pratica servirebbero due gruppi distinti (di lavoro): 4 persone che si occupano delle referenze e se ne occupano loro e solo loro; altre 4/5/10 persone che si occupano della comunicazione e dei rapporti con gli altri.

E per quanto mi riguarda non ci potrebbe essere chiusura migliore.

Tra l’altro alcuni di noi sollevano perplessità sul fatto che la plenaria abbia senso fatta così di rado proprio perchè è necessario vedersi e discutere spesso per sapere cosa si vuol fare. Viene così deciso a maggioranza di tornare a fare le plenaria mensili, magari sempre nella formula mangereccia che attira assai!!

Dopo aver spazzolato i resti del buon cibo del matrimonio di Claudia e Paolo leviamo le tende…e buona estate a tutti.

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