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Riflessioni

Trasparenza nel finanziamento alle armi – che si fa se ce la vogliono togliere?

Se effettivamente si pensa di usare anche l’espediente di rendere opaco il tracciamento del commercio ed esportazione delle armi rendendo anche irriconoscibili le banche che finanziano questi significa che ci stiamo veramente preparando ad una economia di guerra. Anche l’indipendente ne ha parlato e mi pare di capire che l’intento di occultamento sia bipartisan

Io dico solo una cosa per quanto m riguarda, non ci sto!

Come feci un digiuno a staffetta contro gli acquisti degli F35 sono disponibile a qualsiasi iniziativa di protesta e a prendere anche manganellate (tanto ormai è così che si sedano i facinorosi che provano ad esprimersi per la pace…). Veramente triste la piega che ha preso l’umanità in Italia (e non solo…), ed inquietante il silenzio che ci circonda. Mi verrebbe da dire che le strategie individuate da Chomsky oramai vengono applicate non più singolarmente

Viviamo tempi difficili, cerchiamo di non farci sopraffare!

Saluti radiosi

 

9 risposte su “Trasparenza nel finanziamento alle armi – che si fa se ce la vogliono togliere?”

Anch’io sono disponibile eccetto per le manganellate!
Penso che la prima cosa da fare sia parlarne, la seconda conoscere, la terza …. sapere che le prime due sarebbero già un successo.
Maurizio

Il problema è capire a chi ne possiamo parlare?
Mi pare che quado decidono di fare una legge tutto fanno anzichè parlarne agli elettori … in pratica gli abbiamo firmato un mandato in bianco e questi fanno esattamente quello che gli pare. Quelli prima erano esattamente analoghi e hanno fatto porcate epocali …
Proviamo a parlarne tra di noi per capire se saltano fuori idee di come farci ascoltare … qui non si capisce più niente perchè gli attacchi alla nostra essenza di persone libere e pacifiche viene bersagliata un pò per tutti i versi e, almeno personalmente, sono completamente disorientato ma .. ho dei figli e gli devo un minimo di attenzione alla Società che gli lascerò…
Grazie del commento!
Saluti radiosi

Ecco qua chi andrò ad aiutare quando sarà alla portata della mia bicicletta … e arriveranno sicuramente anche da noi i ragazzi a risvegliarsi, W i giovani 🙂

*Il discorso di Costanza Modica al Consiglio Comunale di Pisa*

Buongiorno a tutti, sono Costanza Modica, ho 17 anni, il 23 Febbraio ho partecipato al corteo. Insieme ad altri studenti sono scesa in piazza.
Siamo scesi in piazza per manifestare il nostro dissenso contro quello che sta succedendo in Palestina, un genocidio, un massacro di gravità inaudita dimenticato, se non peggio, da tutta la nostra politica e ancor di più dal nostro governo.
Non ne potevamo più, non potevamo più sentirci complici e volevamo manifestare per esprimere chiaramente e con forza il nostro dissenso e lo sgomento per la situazione della popolazione palestinese.
Eravamo 100, 100 ragazzi, qualche universitario, molti liceali e alcuni studenti delle medie che manifestavano insieme a noi. Per chi non lo sapesse, un corteo di 100 persone è un corteo piccolo, quasi deludente.
Siamo partiti da Piazza Dante, dirigendoci verso Piazza dei Cavalieri, ma già in via San Frediano, una via stretta, abbiamo trovato una camionetta con la squadra antisommossa ad aspettarci, poliziotti con caschi, scudi e manganelli in riga e compatti, mentre alle spalle ci hanno raggiunto delle volanti della polizia bloccandoci davanti alla cancellata del Liceo Artistico.
Abbiamo alzato le mani in segno di pace, abbiamo fatto capire che eravamo pochi e non avevamo nessuna intenzione violenta, abbiamo chiesto come mai ci avessero bloccati, non ci rispondevano, abbiamo più volte cercato di capire ma non ci hanno mai risposto.
E poi la prima carica, la prima carica che ci ha spinti indietro di 3 metri, no, non ci hanno spinto indietro con gli scudi ma con le manganellate. Da quel momento è scoppiato il panico, io ero indietro ed ho aiutato i bimbi più piccoli ad andarsene, mentre altri più avanti erano stati colpiti duramente, alcuni seriamente feriti, altri presi e portati via.
In un crescendo incontrollato non hanno risparmiato colpi ai ragazzi che erano davanti, anche a quelli che cercavano evidentemente di arretrare con le mani alzate, hanno colpito con violenza, con apparente cattiveria, quasi con sadica soddisfazione. Hanno colpito e ferito ragazzi, per la maggior parte minorenni, disarmati e con le mani alzate.
Non hanno fatto passare l’ambulanza per una ragazza ferita alla testa, una è caduta ed è stata presa dal giacchetto mentre cercava di rialzarsi e colpita ripetutamente (come hanno mostrato molti video), il tutto senza mai nemmeno il tentativo di un dialogo, senza mai degnarci di una risposta al contrario di quel che ha dichiarato il ministro Piantedosi.
Non potevamo fare altro che scappare, ad un certo punto le volanti che ci chiudevano da dietro si sono dileguate e così ce ne siamo andati, loro ci hanno seguito per tutta via San Frediano e poi si sono fermati.
Questo avvenimento ha avuto una visibilità mediatica enorme con riscontri sia positivi, che, purtroppo, negativi. Abbiamo letto di tutto, sia messaggi di solidarietà, sia falsità, falsità che vogliamo sfatare qui ed adesso.
Si, deputato Ziello, eravamo incappucciati, pericolosi cappucci dei nostri giacchetti e delle nostre felpe, pioveva e come tutti i comuni mortali ci siamo coperti.
No, i poliziotti non ci hanno detto neanche una parola, non ci hanno ritenuto degni di un dialogo, di un confronto, non hanno cercato una mediazione, ci abbiamo provato noi, solamente noi, ma siamo stati bloccati da un muro silenzioso di uomini in divisa antisommossa, considerati bestie da scacciare e schiacciare.
E come osate paragonare un poliziotto che è caduto facendosi male alla gamba, con 13 ragazzi disarmati al pronto soccorso, come osate parlare di feriti da ambo i lati, come osate parlare di scontro alla pari?
No, non avevamo nessuna intenzione di andare in sinagoga o al cimitero ebraico, e anzi, vogliamo ricordare che noi non siamo antisemiti, siamo ragazzi che lottano contro le azioni portate avanti dal governo Israeliano e da quello Italiano.
Vorrei ricordarlo perché questa differenza, evidente e scontata, soprattutto per politici esperti e maturi come voi, sembra stranamente sfuggire alla maggioranza che si lamenta delle strumentalizzazioni altrui.
Insomma tutte queste falsità non reggono e non possono reggere, basta ragionarci sopra, con onestà.
Molti esponenti del governo, con il ministro Salvini in prima linea, si sono espressi dicendo “non toccate le forze dell’ordine, sono un patrimonio sacro”, ribadendolo più volte.
Forse non è bastato il richiamo del Presidente Mattarella, forse non erano sufficienti le sue parole, forse bisogna ribadire l’ovvio: non toccate gli studenti, non toccate il futuro dello stato italiano, il futuro del paese che dite tanto di amare.
E ringraziate, ringraziate ogni giorno i ragazzi che sono ancora qua, che non hanno paura e che lottano per un paese migliore, ragazzi che meritano, prima di ogni altra cosa, le vostre scuse.
Vi lamentate dei giovani, dite che sono dei vandali, bloccate in tutti i modi la loro voce, anche violentemente, e continuate a lamentarvi del distacco che hanno dalla politica odierna eppure, quando vengono massacrati, li attaccate, dite che è colpa loro, anche quando è del tutto evidente che state raccontando bugie.
Bugie non solo nelle interviste rilasciate dai maggiori esponenti politici, che forse non conoscono bene Pisa, che vedono da lontano, ma anche negli interventi del consiglio comunale di lunedì. Alcuni di noi hanno partecipato ed hanno assistito ad un teatrino imbarazzante riconducibile al nulla.
Non ci sono state prese di posizione da parte della maggioranza, se non una difesa della polizia, un vago richiamo alla necessità di aspettare le indagini e mille scuse per condannare i ragazzi che manifestavano, con paralleli totalmente campati per aria.
Siete rimasti così attaccati al vostro partito, alle indicazioni ricevute dall’alto, al ruolo che vi hanno imposto, o che (peggio) vi imponete, da perdere ogni onestà intellettuale; con noi davanti è una delle cose peggiori che potevate fare.
E no, non mi soddisfanno le parole del Sindaco, no, non mi soddisfa l’ordine del giorno che è stato approvato perché è vago, inconsistente e ridicolo. E la cosa peggiore è che ci avete fatto perdere del tutto la fiducia nelle istituzioni cittadine e questa è una sconfitta bruciante.
Nessuno di noi chiede di andare indietro nel tempo, o di dimenticare quello che è successo, ve lo dovete ricordare, dovete guardare i video, ascoltare le testimonianze, guardarci in faccia e prendere dei provvedimenti immediati, dovete riconoscere il problema. Non possiamo accontentarci di una superficiale vicinanza senza un provvedimento adeguato.
Chiudo dicendo che noi non ci fermeremo, avete provato a bloccarci a spaventarci, ad umiliarci, ma non ci siete riusciti, continueremo a manifestare, a lottare contro le ingiustizie e a guardarvi in faccia, noi sì, senza paura.
Pensavate che questa oppressione ci potesse in un qualche modo fermare? Abbiamo già dimostrato venerdì sera che non sarà così, riempiendo pacificamente la piazza che ci era stata chiusa con la violenza, ma ve lo confermiamo di nuovo in questa sede.
Non ci avete fermato anzi ci avete dato un motivo in più per scendere in piazza, chiedere giustizia per i manifestanti, chiedere provvedimenti adeguati contro chi si è abbandonato alla violenza.
Capisco che alle volte uscire dai vostri ideali politici di partito sia difficile, ma se vi fermaste un solo secondo ad ascoltarci davvero, a sentire la nostra voce e le nostre ragioni, capireste che non siamo vandali, siamo ragazzi che lottano per una causa comune, siamo i figli e il futuro di ogni paese democratico che si rispetti.

A parte lo schifo e lo sdegno indescrivibili per la violenza di uno Stato e di Istituzioni sempre più militarizzate e violente, che reprimono con la violenza il dissenso pacifico di ragazzi, di minori, di bambini, anche di genere femminile, che la pensano diversamente (o meglio, che “semplicemente pensano”), uno Stato che non è mai stato veramente democratico, ma è stato ed è rimasto ininterrottamente fascista e colluso, stragista e criminale, ora anche guerrafondaio nel suo midollo, capisco la delusione di Costanza, come di tutti coloro che hanno sempre creduto innocentemente nelle Istituzioni perchè in qualche modo hanno vissuto una vita tranquilla e protetta e non sono mai stati toccati dalla mano violenta e criminale del Potere. Di positivo c’è che da cocenti delusioni e apparenti “sconfitte” come questa, nascono, o meglio possono nascere, persone nuove, più consapevoli, centrate e preparate ai tempi turbolenti che siamo chiamati a vivere. Anime che si stanno preparando ad incarnare la Nuova Umanità che abiterà il Pianeta Terra, naturalmente dopo che gli altri (i criminali, certamente i violenti, ma anche gli esecutori e con loro gli ignavi, coloro che ” è tutto un complotto”, testa sotto la sabbia e deretano all’aria e via andare) saranno urgentemente chiamati a porre fine alla loro esistenza terrena, per riprovarci di nuovo, con migliori auspici.

Le armi sono funzionali al mantenimento del potere. Che oggi è prevalentemente economico, in estrema sintesi, il soldo. Non tenere i propri quattrini nelle banche o negli investimenti che finanziano armamenti (ed altre porcherie) è fare qualcosa. Poco, ma qualcosa…

Io resisterò comunque e sempre a questa tendenza armaiola … troverò il modo.
Sarò considerato noarm, nosens, nonorm, nosoc …. che mi apostrofino con l’epiteto che preferiscono e come vogliono ma sicuramente: NOnelmionome ci armeremo!

Saluti radiosi

Andrea Saroldi (una Istituzione della rete mi manda questa mail a questo proposito. Penso che firmare la petizione sia il minimo!

Subject: [gasres] Una petizione per salvare la trasparenza sull’export di armi italiane
Ciao

la legge 185/90, approvata dal Parlamento in seguito alla pressione
della società civile, ha inserito criteri non economici per autorizzare
le vendite estere di armi italiane ed ha un ruolo importante per la
trasparenza sulle esportazioni dei sistemi militari.

La campagna “Banche armate” ( https://www.banchearmate.org ), che aveva
a suo tempo promosso questa legge, chiede ai risparmiatori
“responsabili” di togliere la gestione dei propri risparmi dalle banche
che finanziano l’esportazione di armi, secondo il rapporto pubblicato
ogni anno dal Senato come previsto da questa legge.

Ora questo ruolo di trasparenza è minacciato da una proposta di modifica
della Legge in discussione al Parlamento.
Diverse organizzazioni hanno avviato una petizione per sostenere le
richieste di Rete Pace Disarmo per fermare lo svuotamento della Legge
185/90 e chiedere un maggiore controllo sull’export di armi italiane.
Negli articoli che segnalo qui sotto trovate una presentazione di questo
punto (molto migliore della mia) e il link alla petizione sul sito di
Rete Pace e Disarmo.

Qui l’articolo su Valori
https://valori.it/una-petizione-per-salvare-la-trasparenza-sullexport-di-armi-italiane

Qui l’articolo su Nigrizia
https://www.nigrizia.it/notizia/italia-scelga-trasparenza-mobilitiamoci-salvare-legge-185

Qui la petizione sul sito di Rete Pace e Disarmo
https://retepacedisarmo.org/petizione-basta-favori-ai-mercanti-di-armi-fermiamo-lo-svuotamento-della-legge-185-90

Vi invito a firmare la petizione e a promuoverla.
È possibile anche aderire come organizzazione, sul sito della Rete Pace
e Disarmo trovate le informazioni.

Ciao

Andrea Saroldi

gasres mailing list
gasres@inventati.org
https://www.autistici.org/mailman/listinfo/gasres

Sempre a questo proposito del finanziamento alle armi da l’Indipendente di oggi:
Un rapporto svela il ruolo fondamentale del settore finanziario nel facilitare i conflitti militari
Nel rapporto Finanza per la guerra. Finance for Peace, commissionato dalla Fondazione Finanza Etica e dalla Global Alliance for Banking on Values (GABV, la rete di banche che si oppone a finanziare la produzione e il commercio di armi) e presentato a Milano, viene delineato il fondamentale ruolo degli istituti finanziari nel facilitare i conflitti militari, con almeno un trilione di dollari investiti nell’industria degli armamenti tra il 2020 e il 2022. Il rapporto, realizzato dalla società di consulenza berlinese Merian Research, rivela come a livello mondiale le istituzioni finanziarie utilizzino oltre 959 miliardi di dollari per sostenere la produzione e il commercio di armi. Secondo il rapporto, i conflitti in Ucraina e in Palestina hanno fatto registrare una notevole impennata delle azioni dei produttori di armi.

Pensiamo epr un momento a 959 miliardi di dollari per l’istruzione o la sanità … saremmo tutti più intelligenti e sani!

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