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Home restaurant, una bella alternativa a cui vi invito a riflettere – Palazzo Giulia – Brisighella

Avevo già scritto di Luca e Sara conosciuti durante lo scambio piantine. Ieri siamo finalmente riusciti ad andare ad apprezzare “Palazzo Giulia”  provando le loro “creazioni”.

Con un manipolo di amici con cui condivido fin dall’infanzia la mia esistenza, Barbara e Ludovico (l’ultimogenito), abbiamo finalmente chiuso il giro. Avevamo prenotato in precedenza per la domenica successiva all’alluvione ma, per ragioni “fisiologiche” non siamo riusciti … finalmente, ieri, abbiamo ottenuto la quadratura e il coronamento dell’obbiettivo.

Ammetto che non conoscevo la realtà dell’home restaurant e non pensavo potesse essere così gradevole perchè, in qualche modo, ti viene aperta l’intimità famigliare di persone fondamentalmente sconosciute (per tutti gli altri 9 presenti) o appena conosciute (per me :-).
Ebbene si … abbiamo anche sfruttato tutta la capienza massima.

Siamo partiti con la conoscenza di Pigna (cane lupo) e Mila (una bella miciona), compagni a 4 zampe della coppia. Molto affabili e da compagnia …. steso il telo Pigna ci si era già stesa sopra dimostrandosi compiaciuta. Essendo arrivati in ordine sparso, abbiamo dapprima visitato gli orti orgogliosamente mostrati da Luca … tre diverse location per l’orto con una copertura pressochè totale di quanto potrebbe servire e con una certa dose di piante aromatiche sparse in più contenitori distribuiti nel dintorno in ogni genere di tipologia di contenitore (meraviglioso il tubo in PVC appeso alla recinzione e con feritorie in cui esplodevano e spuntavano le varie piantine. Perfino uno zafferaneto si è ricavato!!! Un pò tutti gli orti sono stati messi a dura prova dall’alluvione ma la natura e la perseveranza dei ragazzi li ha già resi molto ben presentabili … il buon Luca naturalmente ha un orto tutto incentrato su piante seminate da lui nel semenzaio domestico (due finestre opportunamente adattate a comporre un tunnel appoggiato a casa) e amorevolmente messe a dimora nell’orto con una attenta cura alle distribuzioni.

Abbiamo intrapreso poi in 4 baldi e “ciovani” la passeggiata verso Monte Paolo alla scoperta della natura del luogo godendoci il tramonto e l’ombra di diverse querce secolari mentre le ragazze riposavano nell’aia.

E così siamo arrivati alla ricomposizione completa del gruppo, le presentazioni e un abbraccio, un saluto alle galline e una visita al laboratorio di Luca e … via a conoscere la casa e la sala dove ci siamo accomodati.

Il menù era semplicemente una raffinata ricerca, nel gusto e negli abbinamenti scelti, per valorizzare quanto più possibile quello che la natura ci regala in questa stagione:

ANTIPASTO: cannellini in crosta e caprino di montagna su letto pesto germogli di carota e mandorle della Samoggia con asparagi selvatici al miele di tarassaco e Crumble di castagne selvatiche.

PRIMO: Riso carnaroli ad antica lavorazione con crema di carote e robiola homemade con piatto marmorizzato alla santoreggia ed olio profumato spremuto a freddo di noci e santoreggia, ricoperto da una granella croccante di pane e nocciole
( versione onnivoro: anziché granella c era un roast-beef di coniglio croccante)

SECONDO: uova in camicia su crema delicata bietole rosse, fonduta formaggio, funghi pioppini profumati aglio e prezzemolo, spolverato da caviale di olive
(Versione onnivoro: cotoletta impanata di pollo con fonduta di formaggio, marshmallow di zucca e coriandoli di peperoni alla Saba)

DESSERT: coppa stratificata, pan di Spagna al gelsomino, crema pasticciera, crema di frutta erboristica: fragola, rabarbaro e vaniglia e fragole a pezzi in acqua profumata

Posso dirvi che è stata un’esperienza veramente meravigliosa …. le chiacchiere con Sara e Luca inserita tra le portate e la piacevole conversazione tra amici di una vita che, incredibilmente, mi danno ancora tanta fiducia e mi seguono anche in queste avventure …  ci ha accompagnato alla conclusione della serata e alla sorpresa finale! Il porcellino, salvadanaio dell’infanzia di Luca, in cui raccogliere quella che era una offerta libera resa consapevole da una pergamena consegnata da Luca e Sara insieme.

Il finale è stato condito dal pensiero lasciato nel libro degli ospiti di casa … un pensiero che Omar è riuscito a sintetizzare in pochi minuti per lasciare l’impronta  del nostro passaggio a Palazzo Giulia e che penso, da solo possa sostituire tutte queste tante e troppe parole.

Un grande in bocca al lupo a due persone squisite e che sicuramente troveranno la forza di allietare tanti altri commensali che gli auguriamo riempiano il loro Palazzo Giulia!
Saluti radiosi