La pandemia passata ci ha un pò tutti pesantemente terremotato (almeno quasi tutti); Whats App e la facilità di commentare (e conseguentemente essere fraintesi) ci ha ulteriormente diviso.
Come dice il nostro Pietro: la malattia dell’inoltro (di qualsiasi articolo, post, video, registrazione, fotografia) è alla portata di un semplice click e diventa “epidemia” …. e non conti più le interazioni. Ad un certo punto, essendo il tempo umano “finito”, arrivi a mettere tutto come letto e amen. Perdi cose importanti e meno ma … perdi … e con me perdono anche gli altri dentro al gruppo. In fondo la “perdita” ci unisce ancora una volta.
Sono arrivato più di una volta ad uscire dai gruppi WA perché mi rendo conto di risultare divisivo e questo mi fa pentire ogni volta che poi ci ricasco. Un gruppo su WA è chiuso quindi è meno facile pesare le parole che si scrivono o registrano.
Quanti compagni di strada persi per questo o quel commento, quante perdite! Poi, però, ci sono gruppi speciali con cui, ad esempio, ci si organizza per coprire i turni alla mensa Caritas di Forlì, o altri dove ci si organizza per la cura dei sentieri e del nostro amato Bidente …. e realizzo che anche in mezzo all’oceano, ci sono dei porti sicuri.
Il blog non è troppo meglio ma, essendo pubblico, almeno mi porta a pesare le parole e, soprattutto, rileggere anche più volte per affinare il concetto per come lo sento più “mio”.